lunedì 30 agosto 2021
Solo a tarda notte i vigili del fuoco sono entrati in tutti gli appartamenti del palazzo di via Antonini. Oggi si temono crolli: le temperature potrebbero aver minato la tenuta della gabbia esterna
Va a fuoco un grattacielo: ora rischio di crolli
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Un incendio ha devastato a Milano un palazzo di 16 piani nella periferia sud. Dal piano più alto fino al seminterrato, 60 metri di palazzo sono andati in fiamme. Una colonna altissima di fumo è rimasta visibile ovunque in città. Nel grattacielo vivono almeno 60 famiglie, ma non si segnalano né feriti, né vittime. Il sindaco Sala: "Sentiti tutti gli inquilini. Escludiamo ci possano essere morti".

Si è originato al 15esimo piano l'incendio che ha distrutto il grattacielo di via Antonini a Milano e poi ha avuto una sorta di 'effetto camino': un'aria tra l'edificio e i pannelli di rivestimento del grattacielo che ha
fatto correre le fiamme e la "Torre dei Moro" si è trasformata in una torcia. È quanto hanno accertato al momento investigatori e inquirenti nell'inchiesta. La Procura di Milano ha aperto il fascicolo d'inchiesta per disastro colposo (incendio colposo l'altra ipotesi di reato al vaglio) dal dipartimento guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano.

Reuters

A prendere fuoco sarebbe stato prima un appartamento all'ultimo piano, poi le fiamme si sono propagate lungo la parte sinistra, consumando l'edificio fino a mostrarne l'ossatura. Sul posto, oltre alle ambulanze e ai vigili del fuoco, è arrivata la magistratura. Si indaga per capire la dinamica dell'incendio che ha distrutto il palazzo di via Antonini. Il grattacielo - soprannominato "Torre del Moro" che comprende due numeri civici, il 32 e il 34 - in pochi minuti si è trasformato in una torcia di fuoco e fumo.

Le fiamme hanno avvolto tutto, a partire dai pannelli della facciata che hanno iniziato a staccarsi, uno a uno, trasformandosi in proiettili infuocati caduti in strada e spinti dal vento anche lontano dal grattacielo dove si trovano, oltre a un Mcdonald's e a un supermercato, entrambi chiusi, anche due pompe di benzina. Immediato l'intervento di decine di mezzi di vigili del fuoco e ambulanze, oltre alle forze dell'ordine che hanno delimitato l'intera zona, con l'elicottero in volo per capire se qualcuno avesse trovato rifugio sul tetto. I primi soccorritori avrebbero fatto in tempo a entrare nel grattacielo e a salire fino all'ultimo piano, da dove si era sprigionato il fuoco, per far uscire i residenti. In tutto sono una ventina i condomini visitati sul posto dal personale del 118.

Fotogramma


Il sindaco Sala: escludo vittime - "Sono stati contatti tutti i residenti del palazzo e la buona notizia è che hanno risposto tutti. Da quello che capiamo, avendo contattato tutti, credo che in questo momento che ci siano vittime lo si possa escludere. Possiamo tirare un sospiro di sollievo", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che è arrivato sul posto non appena ha potuto.

"A questo punto i vigili del fuoco completeranno i lavori di spegnimento ed entreranno in tutti gli appartamenti, però il fatto di aver parlato con tutti gli inquilini ci rende più tranquilli. - ha aggiunto Sala -. Ora c'è da pensare a questa povera gente che ha perso tutto, ora un aiuto immediato poi troveremo le formule e ci attiveremo per dare una mano". "A latere però le responsabilità, va capito perché in un palazzo di costruzione così recente, di dieci o undici anni fa, possa essere successo quello che è successo - ha proseguito -. Quattro ore fa avevamo un livello di preoccupazione maggiore. Grazie ai vigili del fuoco, ma anche grazie agli inquilini: alcuni potevano correre giù velocemente invece hanno bussato a tutte le porte e questo è stato decisivo".

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