martedì 19 aprile 2011
Tra i migranti sbarcati sull'isola numerose donne, molte delle quali incinte, e bambini, alcuni dei quali neonati. I profughi hanno detto di essere partiti due giorni fa da un porto libico. Per il ministro degli Esteri il Colonnello stava attuando il traffico «come strumento di pressione su di noi».
- La Farnesina: sono 10mila i morti nella guerra libica
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Sarebbero circa 700, secondo una prima stima, i migranti sul barcone approdato nel primo pomeriggio a Lampedusa, dopo essere stato soccorso dalle motovedette della Guardia Costiera. Tra di loro numerose donne, molte delle quali incinta, e bambini, alcuni dei quali neonati. I profughi hanno detto di essere partiti due giorni fa dalla Libia.Dopo quattro giorni di tregua, anche a causa delle cattive condizioni del tempo, sono ripresi dunque gli sbarchi di migranti verso Lampedusa. Un barcone con 50 extracomunitari, tra cui due donne e due minori, che hanno detto di essere tunisini, era stato soccorso in nottata da una motovedetta della Guardia di Finanza a 12 miglia dall'isola. Gli immigrati sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola dove si trovano ancora 24 minori che dovrebbero essere trasferiti nelle prossime ore verso altri centri italiani. Per i tunisini dovrebbe invece scattare il rimpatrio, in base all'accordo bilaterale stipulato il 5 aprile scorso.L'ultimo sbarco a Lampedusa risaliva a venerdì scorso: un barcone con 221 profughi partiti dalla Libia. FRATTINI: OPERA DI GHEDDAFII 700 migranti arrivati oggi a Lampedusa dalla Libia «si sono imbarcati dal porto di Zwara» a seguito di un traffico organizzato «dal regime di Gheddafi» che lo stava attuando «come strumento di pressione su di noi». Lo ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.«Il Cnt d Bengasi - ha detto Frattini - ci darà degli elementi e delle prove sull'organizzazione di quel traffico da parte del regime di Gheddafi, che fortunatamente ha dovuto evacuare quell'area, ma cheaveva cominciato, come promesso e annunciato da Gheddafi pubblicamente a organizzarlo come strumento di pressione su di noi». «Lo aveva annunciato, aveva cominciato a farlo - ha concluso ilministro - ma fortunatamente la pressione militare internazionale ha fatto cessare e limitare a quell'episodio, quello che altrimenti sarebbe stato un altro strumento di guerra asimmetrica control'Occidente».I PERMESSI TEMPORANEISui permessi temporanei "c'è ancora da mettere a punto qualche aspetto giuridico; l'Italia emette documenti validi, i francesi stanno applicando regolarmente le regole europee": lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini a proposito delle questioni riguardanti i consistenti flussi migratori che l'Italia ha dovuto affrontare nelle ultime settimane.Secondo Frattini, per il presidente della Commissione europea "Barroso, i segnali sono positivi e il presidente francese Sarkozy ha confermato che nel vertice di Roma del 26 aprile le questioni saranno affrontate in spirito amichevole". "Italia e Francia - ha concluso il ministro - hanno interesse comune domani gli immigrati che oggi arrivano in Italia potrebbero giungere in Corsica a livello bilaterale credo che la questione sia finita".LA FRANCIA E I TRENI DA VENTIMIGLIALa Francia aveva il diritto di bloccare i treni se la decisione, spiega l'Ue, era motivata da problemi di ordine pubblico. Ma anche se questa 'motivazionè non convince fino in fondo l'Italia - "secondo me non c'era", fa sapere il ministro degli Esteri, Franco Frattini - lo scontro tra Roma e Parigi, almeno per ora, rientra: i vagoni sono tornati a viaggiare regolarmente e da Ventimiglia, diretti oltralpe, sono passati anche quegli immigrati che, documenti e visti concessi dall'Italia in tasca, possono dimostrare di essere in regola con Schengen.La 'querellè che domenica ha rischiato di tradursi in un nuovo strappo e in un caso diplomatico tra Roma e Parigi sembra così archiviata. "L'episodio è stato chiarito e risolto, non c'è nessuna escalation di tensione", spiega la Farnesina dopo 24 ore di alta tensione, di botta e risposta tra Roma e Parigi triangolati da Bruxelles. Ma con dei distinguo. "La Francia aveva diritto di bloccare i treni 'per motivi di ordine pubblicò", fa sapere infatti il commissario agli Affari Interni dell'Ue, Cecilia Malmstrom, spiegando che tale motivazione rende possibili misure di interruzione della circolazione. Una ragione, quella addotta da Parigi che da settimane cerca di fare 'barrierà in ogni modo al flusso di immigrati che tentano di varcare le Alpi, che però non convince fino in fondo: Parigi "ha motivato con un problema di ordine pubblico che secondo me non c'era", ha detto ieri mattina Frattini spiegando la dura presa di posizione di Roma. "La nostra protesta è stata particolarmente ferma e il traffico è ripreso". Anche perchè - fanno notare fonti della Farnesina - quello di un blocco unilaterale della circolazione ferroviaria era un passo "non coerente e non conforme con i principi della libera circolazione. Ed è quello che abbiamo rappresentano anche alla Commissione". In ogni caso, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, "la Francia non può bloccare l' ingresso dei tunisini e ha compreso bene che tutti debbono rispettare le regole Schengen: i nostri permessi sono legittimi, rispettano le regole Ue e devono essere rispettati da tutti", ha insistito ribadendo che i tunisini con i visti temporanei e i documenti di identificazione "non possono essere bloccati alla frontiera". E infatti, al di là delle prese di posizione, oggi i migranti - sotto gli occhi dei gendarmi francesi che effettuano 'discretì controlli - la  Francia li fa passare, rispettando "alla lettera" Schengen, ammette il ministro dell'Interno francese Claude Gueant. Riprende così il 'viaggiò di avvicinamento tra Italia e Francia: un percorso segnato negli ultimi mesi da diversi 'intoppì (dall'immigrazione al comando delle operazioni in Libia passando per querelle economiche-finanziarie) che a fine mese vedrà il premier Silvio Berlusconi incontrare a Roma il presidente francese Nicolas Sarkozy. In occasione del consueto vertice annuale italo-francese (che si svolge, alternativamente, nelle due capitali) che vedrà volare in Italia Sarkò con i suoi ministri degli Esteri, Interni e Economia. Dal "vertice del 26 aprile uscirà un messaggio di rilancio della collaborazione e non di divisioni tra Italia e Francia" e "confidiamo che si possano risolvere amichevolmente questioni che non ha senso che continuino a permanere", hanno sottolineato Frattini ed il collega degli interni, Roberto Maroni, mentre da Parigi a smorzare i toni riaccesisi ieri sono arrivare le parole di Gueant: Parigi non vuole avere tensioni con Roma sulla questione immigrati. Parole, quelle rimbalzate da oltralpe, che Frattini ha commentato come "concilianti" dicendosi certo che, anche in occasione del vertice, si troverà una "strada comune" perchè "non possiamo scontrarci": "dobbiamo lavorare insieme". E l'Italia non è affatto isolata in ambito Ue sul fronte immigrazione, fa intanto notare il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ricordando che "sui permessi temporanei la Commissione ha dato ragione all'Italia, così come le più alte istituzioni europee si sono espresse a favore della solidarietà invocata dall'Italia nella gestione de problema".
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