martedì 31 marzo 2009
Potrebbero essere più di 300 i morti per l'affondamento di 3 barconi al largo delle coste libiche che trasportavano migranti verso l'Italia. Una quarta imbarcazione è stata trasportata a riva.
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Si teme che più di 300 persone siano annegate dopo che tre barconi carichi di immigrati diretti in Italia sono colati a picco al largo della Libia. Lo ha riferito oggi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). In precedenza funzionari libici avevano parlato di due barconi affondati, 21 cadaveri recuperati e centinaia di dispersi. Sarebbero invece tre i barconi - privi di salvagente a bordo - affondati mentre erano diretti in Italia tra forti venti, e una quarta imbarcazione in difficoltà è stata rimorchiata a riva, secondo quanto riferito dal portavoce dell'Oim, Jean-Philippe Chauzy. "Sembra che tre imbarcazioni siano affondate al largo delle coste libiche. Questi barconi non hanno salvagente a bordo. Sembra che oltre 300 persone siano scomparse in mare", ha detto Chauzy a Reuters a Ginevra. "Non erano a una distanza dalla costa che consentisse di raggiungerla a nuoto".Per il momento sono state tratte in salvo 23 persone mentre di altre 21 sono stati recuperati i corpi senza vita. I dispersi: considerando che su una imbarcazione affondata si trovavano 253 persone e sull'altra 365, sono pertanto più di 500. Secondo quanto ha reso noto l'agenzia egiziana Mena, tutti i clandestini - molti dei quali di nazionalità egiziana - erano diretti in Italia. Una delle imbarcazioni era partita da Sid Belal Janzur, un sobborgo di Tripoli e dopo tre ore di navigazione il battello è affondato 30 chilometri al largo della Libia. Delle altre i libici affermano di non avere certezza del luogo di partenza.Quanto al salvataggio effettuato da una nave italiana, resta qualche incertezza. Fino alla tarda serata  - secondo quanto si è appreso - sia del naufragio sia del soccorso da parte di una nave cisterna non era giunta alcuna segnalazione alle autorità italiane competenti per la ricerca e il soccorso in mare.Nuovi sbarchi. L'ennesima tragedia sulla rotta tra la Libia e la Sicilia non ha comunque fermato i viaggi della disperazione verso l'Italia: oltre 400 extracomunitari sono approdati infatti nelle ultime ore sulle coste della Sicilia orientale, dopo i 222 giunti ieri a Lampedusa. Sbarchi che, ha assicurato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, "termineranno il 15 maggio prossimo, quando entrerà in vigore l'accordo siglato dal governo italiano con quello libico sul pattugliamento congiunto delle coste". Il primo barcone si è arenato nella serata di ieri sulla spiaggia di Scoglitti, una frazione di Vittoria, in provincia di Ragusa. A bordo c'erano 153 immigrati, tra cui 29 donne, che dopo le procedure di identificazione sono stati portati nella palestra comunale di Pozzallo. Una carretta di circa 20 metri con a bordo 249 persone, tra le quali 31 donne - tre incinte - e otto minori, è approdata invece all'alba a Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Gli extracomunitari, in gran parte somali ed eritrei, sono stati scortati in porto dall'unità navale delle Fiamme Gialle e da una motovedetta della Guardia Costiera. Un giovane somalo di 24 anni è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, con l'accusa di essere lo scafista che ha condotto l'imbarcazione, partita dalle spiagge libiche.Tensione a Lampedusa. Intanto a Lampedusa si registra una nuova fuga dal Centro di identificazione ed espulsione: una ventina di migranti sono riusciti ad allontanarsi dal Centro, prima di essere bloccati qualche ora dopo dai carabinieri. Due di loro, sorpresi a rubare all'interno di alcune villette disabitate, sono stati arrestati; altri cinque sono stati denunciati per violazione di domicilio. Episodi che fanno salire nuovamente la tensione sull'isola, dove in questi momenti si trovano complessivamente 720 extracomunitari distribuiti tra il Cie di contrada Imbriacola e l'ex base Loran di Capo Ponente. Ieri il sindaco, Dino De Rubeis, aveva lamentato la mancanza di assistenza medica adeguata per i 222 migranti sbarcati nel pomeriggio. Affermazioni seccamente smentite dal responsabile del Dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone: "Il sindaco dice il falso. Sul molo, hanno operato quattro medici e un infermiere e l'ambulanza che il dipartimento libertà civili ha acquistato e che è costantemente a disposizione delle necessità sull'isola".
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