mercoledì 3 dicembre 2014
L'inchiesta della Procura di Catania ha fatto luce sui responsabili della tragedia che a giugno ha provocato 244 vittime. L'inchiesta scattata dopo la denuncia di Avvenire. In un appartamento minori sequestrati in attesa di denaro. (VIDEO)
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Un'organizzazione che favoriva l'immigrazione clandestina in Europa, con sbarchi in Italia, è stata scoperta dalla Squadra mobile di Catania e dallo Sco. La polizia di Stato ha arrestato 11 eritrei. Il gruppo criminale a carattere transnazionale operava in Italia, Libia, Eritrea e in altri Stati nordafricani. L'inchiesta della Procura di Catania ha fatto luce anche su un naufragio che ha provocato la morte di 244 persone. L'inchiesta è partita dopon alcuni articoli sui barconi spariti, tra cui quello pubblicato il 30 settembre scorso su Avvenire, che aveva denunciato la sparizione di una barca con 244 persone a bordo ascoltando i parenti che li aspettavano in Italia.

Gli 11 eritrei arrestati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.  L'inchiesta, chiamata "Tokhla", ossia 'sciacallo' in eritreo, è stata condotta dalla Squadra Mobile di Catania con la collaborazione dello Sco di Roma, della polizia federale tedesca e delle Squadre Mobili di Roma, Milano e Trapani. In particolare, Maeaho Tesfamariam, con base in Libia, è ritenuto tra gli organizzatori delle traversate dallo Stato nordafricano e uno dei responsabili del viaggio finito con il naufragio del 27/28 giugno e la morte di 244 persone.In Italia termininali dell'organizzazione sono stati individuati a Catania, in Lombardia e nel Lazio, con compiti di supporto logistico ai migranti ed agli scafisti in arrivo dalla Libia per aiutarli a fuggire prima dalla Sicilia e poi dall'Italia verso altri Stati del Nord Europa. Tra maggio e settembre 2014, secondo gli inquirenti, il gruppo ha organizzato almeno 23 viaggi verso le coste italiane. A Catania in un appartamento di via di Prima 60, all'interno di un vano-sottotetto, sono stati trovati nove stranieri, sedicenti cittadini somali, di cui 8 minorenni, rinchiusi in attesa che i loro parenti inviassero denaro per il loro trasferimento nei paesi del Nord Europa. L'affittuario del locale, Yemane Andemarian, 38 anni, è stato arrestato per sequestro di persona e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'appartamento veniva utilizzato per 'custodire' i minori che venivano sequestrati in attesa del pagamento del prezzo della traversata per poi farli 'filtrare' verso i luoghi di destinazione, presso parenti in altre zone d'Italia o d'Europa.
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