lunedì 30 luglio 2012
​Il Presidente della Repubblica risponde agli operai dello stabilimento siderurgico di Taranto. Ieri Benedetto XVI aveva manifestato «la vicinanza agli operai e alle loro famiglie». Iniziate le procedure per il sequestro delle aree dello stabilimento.
COMMENTA E CONDIVIDI
​Trovare soluzioni "che garantiscano la continuità e lo sviluppo dell'attività" e che si proceda "senza ulteriore indugio" al pieno adeguamento alle norme per la protezione dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini.  È l’appello lanciato oggi dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo alla lettera inviata dai lavoratori dell’Ilva di Taranto."Sono debitore di una risposta al drammatico appello che mi avete rivolto: anche perché nel lontano 1959-60, da giovane deputato ed esponente politico meridionale, fui convinto sostenitore della necessità  della costruzione di un impianto siderurgico a ciclo integrale nella città di Taranto”, scrive Napolitano. Un appello che si aggiunge a quello lanciato domenica da Benedetto XVI che sta seguendo “con preoccupazione” quello che succede a Taranto: "Mentre assicuro la mia preghiera e il sostegno della Chiesa, esorto tutti al senso di responsabilità e incoraggio le istituzioni nazionali e locali a compiere ogni sforzo per giungere ad una equa soluzione della questione, che tuteli sia il diritto alla salute, sia il diritto al lavoro, soprattutto in questi tempi di crisi economica. Desidero manifestare la mia vicinanza agli operai e alle loro famiglie, che vivono con apprensione questi difficili momenti".Un appello che arriva in un momento particolarmente teso. Sono infatti iniziate oggi pomeriggio le procedure di sequestro delle sei aree dello stabilimento indicate dai magistrati. Ad accompagnare stamane i quattro custodi giudiziari nominati dal gip del Tribunale jonico Patrizia Todisco i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce. Ora i professionisti incaricati stanno incontrando l'azienda mentre successivamente ci sarà un incontro tra sindacati e Ilva. L'inizio delle procedure formali non comporta uno stop alla produzione per la quale occorrerà diverso tempo vista l'imponenza e la complessità degli impianti. "Siamo fortemente preoccupati per quello che sta accadendo nell'Ilva in queste ore. Il fatto che i tecnici del gip insieme ai Carabinieri del Noe stiano andando sugli impianti del siderurgico per predisporre e attuare il sequestro crea oggettivamente un clima di tensione tra i lavoratori - affermano fonti sindacali -. Si sta creando una situazione che non sappiamo come e dove potrebbe sfociare, ma ci è stato anche detto chiaramente che esiste un'ordinanza del gip che dispone certe cose e che questa ordinanza va applicata".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: