mercoledì 22 gennaio 2014
Per il vicepresidente di Riva Fire, holding del Gruppo Ilva, c'era già un'ordinanza di custodia cautelare della procura di Taranto. Ora vive a Londra. La Finanza sequestra 200 milioni di euro.
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Ancora problemi con la giustizia per la famiglia Riva. La Guardia di finanza di Milano ha sequestrato 100 milioni di euro a Fabio Riva e ad altri indagati nell'ambito dell'inchiesta su una presunta truffa aggravata proprio da 100 miloni ai danni dello Stato, che ha portato stamani anche all'emissione di un mandato d'arresto europeo per lo stesso Fabio Riva. La Gdf, inoltre, ha sequestrato altri 100 milioni alla Riva Fire, holding del Gruppo Ilva. È stata anche avviata una rogatoria per chiedere alla Gran Bretagna l'estradizione di Fabio Riva che vive a Londra. 

Anche la Procura di Taranto, nell'inchiesta per disastro ambientale con al centro l'Ilva, aveva chiesto l'arresto di Fabio Riva, vicepresidente di Riva Fire, che prima si è reso latitante e poi, nel gennaio 2013, si è costituito alle autorità di Londra. La magistratura britannica, dopo l'udienza per l'estradizione che si è conclusa lo scorso 16 gennaio, non ha ancora deciso sulla richiesta di estradizione dei magistrati di Taranto.  Intanto, i magistrati milanesi hanno avviato oggi la rogatoria per chiedere l'estradizione, sulla base dell'ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere e truffa aggravata. Altre quattro sono le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare: Agostino Alberti, dirigente di Riva Fire, Alfredo Lomonaco e Barbara Lomonaco di Ilva Sa, Adriana Lamsweerde di Eufintrade, una finanziaria elvetica.

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