sabato 24 maggio 2014
​Cominciano ad essere pubblicati sulle agenzie di stampa e sui giornali i documenti desecretati sulla drammatica vicenda della giornalista e del suo operatore Horovatin. Ma occorre andare oltre. Vedi la pagina di Avvenire del 18/3/2004 (Toni Mira)
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Da due giorni cominciano ad essere pubblicati sulle agenzie di stampa e sui giornali i documenti desecretati dal Parlamento sulla drammatica vicenda dell’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Horovatin. Si tratta di carte acquisite dalle commissioni di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sull’omicidio del 20 marzo 1994 e sulle quali Camera e Senato hanno deciso, dopo aver avuto il “via libera” della magistratura e dei Servizi segreti, di togliere il segreto. Le prime notizie che emergono riguardano alcune informative del Sisde e del Sismi, di pochi mesi dopo l’agguato a Mogadiscio, che già avanzano ipotesi, sospetti, piste, indicando nomi (sia somali che italiani) e moventi. Si parla di traffico di armi legato ai progetti italiani di cooperazione allo sviluppo. Notizie inedite? No. Proprio quei documenti, peraltro acquisiti dalla magistratura utilizzati nelle inchieste e nei processi per l’omicidio, furono pubblicati da Avvenire il 18 marzo 2004 in occasione del decimo anniversario (clicca per vedere il PDF). Niente di nuovo, dunque. Purtroppo. Restano però da allora alcune domande aperte. Come facevano i nostri 007, dopo pochi giorni, ad avere già notizie precise e ad indicare nomi e moventi? E perché non si andò avanti? Dieci anni fa scrivemmo anche del segreto che Servizi e Governo avevano posto sulle fonti di quelle notizie. Invano la magistratura chiese di sapere i nomi. Ora che si riparla di quelle carte, non inedite, sarebbe però il caso che quelle fonti fossero finalmente svelate. Per aiutare a capire quei primi giorni ma anche lo scenario di quella vicenda. E a fare qualche altro passo verso la verità. Questo sì sarebbe un segreto importante da togliere.
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