sabato 28 maggio 2022
Dopo due anni di stop causa Covid, tornail Raduno nazionale dei suonatori di campane. Trenta associazioni presenti, parla la presidente della Federazione Eles Belfrontali
"Rintocchi di rinascita": il raduno dei campanari a Crema
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Campane a festa in Cattedrale. Idem nella sussidiaria di San Bernardino, così come nelle altre due chiese del centro storico, la Santissima Trinità e San Benedetto, oltre al carillon di 13 campane custodito sul Sacrario dei Caduti. Chiese, ma non solo. A suonare in contemporanea, oggi a Crema, sono stati anche i campanili mobili allestiti in piazza Duomo, piazza Garibaldi e piazza Fulcheria: un nugolo di rintocchi suggestivo e scenografico, un abbraccio tra i suoni che da secoli accompagnano la città e quelli arrivati (e rintoccati) per l'occasione.

Dopo lo stop imposto dal Covid, torna il Raduno nazionale dei suonatori di Campane. E stavolta tocca a Crema, la cittadina lombarda che doveva ospitarlo fin dal 2020. L'anno precedente, l'appuntamento era stato a Gubbio.

Oggi pomeriggio, a Crema, sono andate in scena le prime dimostrazioni. E domenica la kermesse vede il suo momento di massima partecipazione. Sono più di 30 le associazioni di campanari giunte da ogni angolo d'Italia, per un totale di oltre 150 campanari.

Eles Belfrontali, la presidente della loro Federazione nazionale, sottolinea l'importanza del titolo scelto per la 60esima edizione dell'evento: "Rintocchi di rinascita": "Questo - scandisce - è un raduno finalizzato alle persone, alla voglia di ritrovarsi, di ripartire assieme". E aggiunge: "È un raduno fatto di cose semplici, però fatte con grande passione, grande impegno, grande amore".

Dopo l'assaggio di oggi, domenica Crema verrà invasa tutto il giorno dai rintocchi a festa. A dominare sarà il concerto della Cattedrale, che per ogni Messa verrà suonato a mano secondo la tradizione ambrosiana. Lo scorso ottobre, era stato il vescovo Daniele Gianotti a inaugurare il ripristino della strumentazioni necessarie per azionare i bronzi secondo l'antica tradizione (che si era interrotta con l'avvento dell'automazione, negli anni Sessanta del Novecento).

E il presule ha voluto essere presente anche oggi pomeriggio, stavolta con le rappresentanze di tutti i campanari d'Italia, all'inizio del loro Raduno. Tanti sorrisi e curiosità nei passanti hanno dominato Crema a partire dalle 16 circa, prima del fortunale che verso le 18.30 ha letteralmente mobilitato i Vigili del fuoco per diverse chiamate di private. Tanti i cellulari alzati verso le torri o i campanili mobili. E, qua e là, gruppi di tutte le età ed accenti - rigorosamente in divisa sociale - a spasso per il centro storico. Nel pomeriggio, la Federazione nazionale ha tenuto la propria assemblea annuale. E domenica darà vita a un corteo per il centro storico fino alla chiesa del Sacro Cuore nel quartiere di Crema Nuova, dove sarà celebrata la Messa. Mentre continueranno le suonate corali dei campanili storici e di quelli mobili, sarà possibile visitare anche la sezione di Arte campanaria del Museo civico: Crema, da almeno quattro secoli, è infatti patria di fonditori di campane. E ancor oggi, dal piccolo centro di Bolzone (frazione di Ripalta Cremasca), "nascono" bronzi destinati a ogni parte d'Italia e del mondo. Negli ultimi anni, poi, diversi ragazzi del territorio hanno riscoperto l'arte di suonare le campane. E, ciò, anche grazie alla Federazione Campanari Ambrosiani di Milano, che in diocesi di Crema è rappresentata dal delegato di zona Davide Mazzini.

Così, sul territorio cremasco (ma anche nel Milanese e nelle province di Como, Lecco e Brescia, ma anche altrove) sempre più chiese stanno ripristinando sui campanili - accanto ai meccanismi automatici, ormai indispensabili - anche la possibilità di azionare i bronzi a mano, come una volta. Insomma: una sorta di ritorno al futuro. Dove a sostituire i computer tornano mano e cuore.

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