sabato 3 aprile 2021
Anche l'arcivescovo distribuisce gli aiuti. Insieme chi è ospite del dormitorio Caritas, a chi è in affidamento alternativo alla pena, alle vecchie glorie del rugby, ai giovani arbitri
L'arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, alla distribuzione dei "Panieri solidali"

L'arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, alla distribuzione dei "Panieri solidali"

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“Papà, l’uovo di Pasqua!”: al bambino sbrilluccicano gli occhi. Sono venuti tutti e due a ritirare il paniere “ed è stato veramente bello vederli”, dice don Nicola De Blasio, che dirige la Caritas diocesana di Benevento, arrivata alla quinta distribuzione in un anno, dallo scorso lockdown, del ‘Paniere solidale’ a chi è nei guai, seri, e non riesce a mettere i pasti in tavola perché ha perso il lavoro o la pensione non arriva a coprire le spese. “Certo, non risolve le situazioni, ma è un segno. Un segno forte di vicinanza per dire ‘noi vi stiamo vicini, Dio non ci abbandona, la resurrezione verrà per tutti quanti’”, spiega don de Blasio.

Panieri preparati da dodici operatori Caritas, con una quindicina di vecchie glorie del rugby beneventano, con i volontari dalle parrocchie, con le persone che frequentano il dormitorio Caritas e con chi è affidato in piena alternativa sempre alla Caritas (tanti, ma hanno lavorato turno, per mantenere distanziamento e rispetto delle nome anticovid). A distribuirli, nell’ex caserma allievi carabinieri, si sono alternati i ragazzi dell’Associazione arbitri beneventana (che hanno hanno anche fatto una donazione in denaro), i volontari, i carabinieri e anche monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento: “Gesù ha detto che avremo i poveri sempre con noi perché sapeva che il peccato sarà sempre con noi. E le povertà sono anche conseguenze di grosse ingiustizie e grossi peccati. La risposta, in fondo, avviene quando la solidarietà vince sull’egoismo”.

I Panieri erano prima 400, poi la Caritas è riuscita a tirarli fino a 450, a fronte di 535 richieste e chi non ha potuto riceverlo “comunque non viene abbandonato - spiega don De Blasio -. Da martedì saranno chiamati e riceveranno comunque un più piccolo paniere alimentare”. Ne sono stati donati di quattro grandezze: lo smart per chi è singolo o in due (soprattutto anziani soli o con i figli lontani), lo small per famiglie da 3 a 5 componenti, il medium da 5 a 7 (la gran parte di quelli consegnati) e il large a più di sette componenti.

Rimangono negli occhi i volti, fra sbigottimento e vergogna. Rimangono negli occhi i tantissimi venuti la prima la prima volta alla Caritas e che mai avrebbero pensato di farlo, fra loro tanti operatori dello spettacolo, la manovalanza, per esempio chi montava i palchi, chi faceva il fonico, chi lavorava nelle sagre e nelle fiere. “Qualcuno mi ha detto ‘don Nicola, io mi vergogno’, gli ho risposto che non deve, che non c’è motivo. Poi l’ho abbracciato”.

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