martedì 21 luglio 2009
Raccoglie consensi l’esempio meneghino. A Vercelli già emanata un’ordinanza. Ancona, Pavia e Ravenna pronte ad adottare misure ad hoc.
  • IL COMMENTO: All'educazione servono dighe simboliche di Claudio Risé
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    Suscita l’interesse di molti Co­muni l’ordinanza firmata dal sindaco di Milano Letizia Mo­ratti che prevede il divieto di vendita e consumo di alcolici per i minori di 16 anni. Lo stop è scattato da ieri, ma il dibat­tito è aperto e sembra che il capoluo­go lombardo sia destinato a fare da a­pripista. Il presidente del Consiglio Berlusconi ha apprezzato il provvedi­mento contro l’alcol e si è detto «preoccupato per l’uso sconsiderato che ne fanno i giovani». Sposa la linea del premier anche Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc e sottolinea co­me sia «necessaria una legge dello Sta­to che renda omogenea la decisione sul territorio nazionale». Questo per evitare «il pendolarismo dei mino­renni alla ricerca degli alcolici tra Co­muni limitrofi». Divisi i sindaci delle grandi città. Per Sergio Chiamparino, presidente dell’Anci e sindaco di To­rino occorre un intervento sul piano nazionale. Gianni Alemanno, primo cittadino di Roma, difende il proto­collo applicato nella sua città che pu­nisce i gestori e da Venezia Massimo Cacciari parla di «grida» e di una «co­sa praticamente impossibile da con­trollare ». Fra le città mobilitate, Vercelli, per pri­ma, ha seguito l’esempio meneghino e ha bandito la vendita di alcolici a minorenni, ma solo negli orari not­turni. Con un’ordinanza in vigore da ieri e valida fino al prossimo 31 di­cembre, il sindaco Andrea Corsaro ha proibito lo smercio e il consumo di al­colici dalle 22 alle 6 del mattino nei locali e nei luoghi pubblici ai minori di 18 anni. Corsaro ha annunciato un rafforzamento dei controlli da parte della polizia municipale. Per i con­travventori è prevista un’ammenda di 500 euro, mentre per i consumatori la sanzione è di 100 euro. La stessa am­menda è prevista per chi verrà sor­preso per strada o nei parchi con bot­tiglie e bicchieri di vetro. Sulla stessa linea la giunta comunale di Ancona, che potrebbe discutere già oggi la pro­posta ipotizzata dal sindaco Fiorello Gramillano di vietare il consumo di bevande alcoliche ai giovani con età inferiore ai 16 anni, con la possibilità di sanzionare l’eventuale consumo. Anche la nuova giunta di centrode­stra di Pavia potrebbe vietare il con­sumo di alcolici agli under 16. Lo con­ferma il sindaco Alessandro Cattaneo, che guida la città da poco più di un mese. «Ne stiamo discutendo – ha spiegato Cattaneo, esponente del Pdl –. Martedì prossimo, durante la riu­nione della giunta, decideremo se a­dottare l’ordinanza. In linea di prin­cipio sono favorevole al provvedi­mento. Bere alcol sotto i 16 anni non è educativo». E le “misure antisballo” piacciono anche al sindaco di Raven­na Fabrizio Matteucci (Pd), che parla di «un’emergenza nazionale» che ne­cessita di azioni anche a livello loca­le. Promette di studiare il problema il sindaco di centrodestra di Bergamo, Franco Tentorio. «Effettueremo un censimento delle normative in vigo­re negli altri Comuni e dei loro effetti – ha detto il primo cittadino – per ve­dere se e come possano essere im­portabili anche nella nostra città». A Vicenza, invece, il sindaco Achille Variati preferisce schierare in strada a­genti in borghese per accertarsi che i gestori di locali pubblici non servano alcolici a ragazzi.
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