sabato 20 dicembre 2014
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«Se c’era bisogno di un’ulteriore prova, questa sentenza è la dimostrazione che la riforma dei reati ambientali è assolutamente necessaria ». Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando reagisce alla sentenza della Corte di assise di Pescara sulla discarica di Bussi. «Come sempre – precisa – non commento le sentenze, ma non posso non sottolineare, proprio alla luce delle assoluzioni e delle prescrizioni, come già accaduto per la sentenza Eternit, l’urgenza ancora una volta della riforma sugli ecoreati». E assicura che «il governo ne solleciterà ancora una volta l’approvazione». Ministro, ma questa riforma è ferma da dieci mesi al Senato dopo essere stata approvata quasi all’unanimità dalla Camera. Il ministero della Giustizia, assieme a quello dell’Ambiente, ha seguito e sta seguendo con attenzione l’iter del disegno di legge. Ho più volte sollecitato che i lavori si chiudessero rapidamente come alla Camera. E assicuro che lo farò ancora. Una norma che si aspetta da tanti anni... Era una delle promesse che avevo fatto più di un anno fa negli incontri coi cittadini della 'terra dei fuochi' quando guidavo il ministero dell’Ambiente. Proprio per questo avevo costituito una commissione apposita al ministero guidata dal magistrato Raffaele Piccirillo, tra i maggiori esperti in tema di rifiuti e che oggi è alla guida della direzione per gli affari penali di via Arenula. E alla Camera siamo infatti intervenuti in commissione per chiedere e ottenere norme più incisive e efficaci. Ora che sono al ministero alla Giustizia l’argomento non smette di essere al centro della mia attenzione. Norme che eviterebbero risultati come quelli per Eternit e Bussi? Bloccherebbero la prescrizione? Il vero obiettivo non è aumentare i termini della prescrizione. Bisogna, invece, approvare finalmente i reati ambientali, inserirli nel Codice penale, precisando meglio le responsabilità e aumentando le pene per fatti che sono oggettivamente gravissimi. L’aumento delle pene fa scattare automaticamente quello dei termini di prescrizione. Si potrebbe pensare di inserire anche la materia ambientale nella riforma della prescrizione? Quello che serve, lo ripeto, è approvare rapidamente gli ecoreati. Perché in campo ambientale esiste il paradosso tra danni gravissimi e sanzioni inadeguate. Dobbiamo trasformare le contravvenzioni in veri e proprio delitti per permettere alla magistratura di usare strumenti investigativi più efficaci. E far pagare finalmente chi inquina. Solo così eviteremo il grave problema della prescrizione. 
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