martedì 5 ottobre 2021
I servizi più importanti di proprietà di Facebook sono stati irraggiungibili. Il fondatore Zuckerberg si scusa perde e le azioni perdono il 5%
Facebook in tilt

Facebook in tilt - Reuters

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WhatsApp ora funziona, come Facebook e Instagram. Problemi risolti e il down, durato circa 7 ore, è alle spalle. La galassia di Mark Zuckerberg è andata in tilt per circa 7 ore, a partire dalle 17.40 italiane di lunedì 4 ottobre, e si è riaccesa gradualmente a partire dall'1 del mattino di oggi, martedì 5 ottobre. "Ci scusiamo per l'interruzione: so quanto fate affidamento sui nostri servizi per restare connessi con le persone a cui tenete", ha detto Zuckerberg in un messaggio.

Cos'è successo? Il blocco dell'app di messaggistica e dei social è stato causato dalle provocato da modifiche alla configurazione dei router che gestiscono il traffico di rete tra i vari centri dati. "Questa interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri centri dati e hanno bloccato i nostri servizi", ha riassunto il vicepresidente delle infrastrutture di Facebook, Santosh Janardhan, in un post. La soluzione dei problemi, come dimostra la durata del blackout, è stata particolarmente complessa. I media Usa hanno evidenziato che Facebook ha dovuto inviare un team di tecnici e specialisti nei data center di Santa Clara, in California, per intervenire direttamente sui server, vista la scarsa utilità delle operazioni da remoto.

In seguito al grave disservizio le azioni Facebook sono scese del 5%. Stando a quanto scrive Bloomberg, le perdite del fondatore Mark Zuckerberg ammontano a 6 miliardi di dollari. Fortune invece stima che Facebook ha perso circa 100 milioni di dollari a causa del blackout.

Il volto della talpa di Facebook alla Cbs

Aveva detto di essere pronta a rivelare la propria identità l'informatrice che aveva denunciato la negligenza di Facebook nell'eliminare la violenza, la disinformazione e altri contenuti dannosi dalle sue piattaforme. E così ha fatto, presentandosi nella popolare trasmissione 60 Minutes della Cbs News. Il volto dietro gli scoop del Wall Street Journal 'Facebook Files' è l'ex product manager Frances Haugen che tagliente ha dichiarato nel programma: "Facebook nella sua attuale forma è pericolosa, pone una minaccia alla democrazia". La compagnia social trema, ma per vari motivi. Perché Haugen è una veterana del settore, quindi ne conosce le dinamiche, perché ha rincarato la dose di accuse fatte qualche giorno prima davanti alla tv e soprattutto perché è pronta a ripeterle davanti al Senato dove martedì 5 ottobre sarà chiamata a testimoniare.

Al banco degli imputati sarà presente anche Instagram - sempre di Zuckenberg - accusato di danneggiare la salute mentale delle adolescenti aggravando la percezione del loro corpo. "C'erano conflitti di interesse tra ciò che è buono per il pubblico e ciò che è buono per Facebook - continua l'ex dirigente -. E Facebook, ancora una volta, ha scelto di ottimizzare i suoi interessi, come il fare più soldi"

La manager contesta alla società di anteporre il profitto e lo sviluppo alla sicurezza, ingannando il pubblico e gli investitori, tanto che ha presentato ben otto denunce alla Sec, l'equivalente americana dell'italiana Consob. A rischio per la società è il rapporto con il Congresso, che da anni discute di come limitare lo strapotere e la crescente influenza di Big Tech, ma anche quello con il pubblico, che è la vera linfa dei social.




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