martedì 17 aprile 2012
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​«È vero, quello sanitario è un aspetto che dobbiamo aggiustare». Giuseppe Castiglione oltre ad essere il presidente della Provincia di Catania è il "soggetto attuatore", ovvero l’organismo che il governo ha incaricato per la gestione del Cara di Mineo.«Sul piano sanitario – spiega dopo aver appreso dell’inchiesta di <+corsivo>Avvenire<+tondo> – vogliamo rafforzare il sistema di assistenza e prevenzione. La Croce Rossa nel momento dell’emergenza ha fatto un lavoro eccezionale, ma adesso che la situazione non è più di prima emergenza bisogna guardare avanti». All’Asl di Catania Castiglione ha chiesto di predisporre «uno speciale progetto pilota, perché oltre al pronto soccorso e alla presenza ordinaria serve lavorare sulla prevenzione e l’educazione». Le proposte dell’Azienda sanitaria arriveranno «entro fine mese».Quanto alla prostituzione che si praticherebbe al chiuso di alcuni alloggi, Castiglione preferisce scegliere la prudenza: «Si, abbiamo ricevuto segnalazioni di questo tipo, ma dobbiamo dire che la vigilanza è assoluta, sebbene non possiamo certo sapere cosa accade in ogni singolo villino». Per Castiglione (che è anche coordinatore regionale del Pdl) i duemila ospiti del Centro per richiedenti asilo è un po’ come se si trattasse del 59esimo comune della Provincia, «è non è, per così dire, un Comune "normale", ma bisognevole di attenzioni speciali». Tra queste l’impegno per l’integrazione. «Vogliamo continuare a determinare percorsi di buona integrazione – assicura Paolo Ragusa, presidente del consorzio Cara Mineo –, dall’insegnamento della lingua all’attività di orientamento professionale, passando dall’inserimento scolastico dei minori che è già avvenuto con successo».Nonostante gli iniziali disagi, con le periodiche proteste degli immigrati, talvolta sfociate in blocchi stradali, l’arrivo degli richiedenti asilo ha portato vantaggi, «come i 250 nuovi posti di lavoro al servizio del Cara, in una zona – riconosce Castiglione – fortemente provata dalla crisi economica». Anche per questo il presidente della provincia rivolge un appello al governo, e specialmente al ministro dell’Interno Cancellieri (che fu prefetto di Catania) e a quello per la Cooperazione Riccardi: «Abbiamo affrontato l’emergenza, ci siamo messi a disposizione, l’accoglienza è stata il nostro credo e – chiarisce l’esponente del Pdl –, possiamo dire di aver fatto un buon lavoro, ma adesso vorremmo conoscere il futuro di questa struttura, che era nata come centro per richiedenti asilo ma che adesso assorbe anche gli sbarcati da Lampedusa».Il Centro immigrati di Mineo porta in sé un’altra particolarità: è tra i pochi la cui gestione non è affidata al prefetto ma un presidente di Provincia: «Se mi chiedessero di cedere la responsabilità al prefetto – conclude Giuseppe Castiglione –, non ne farei un dramma, avrei qualche motivo d’ansia in meno»
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