venerdì 22 settembre 2023
Protestano le opposizioni per il condono a commercianti e partite Iva che abbiano commesso irregolarità. Ridotta a un diciottesimo la sanzione. È la 14 esima sanatoria fiscale del governo Meloni
Scontrini emessi da un barista

Scontrini emessi da un barista - ANSA

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Scontrini, ricevute fiscali, fatture non in regola, arriva una sanatoria. Tutti i contribuenti che hanno commesso una violazione fra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno di quest'anno potranno mettersi in regola pagando però multe ridotte. Ci sarà tempo fino al 15 dicembre. La novità è in un articolo della bozza del decreto legge energia che sarà sul tavolo del Cdm lunedì prossimo. All'articolo 8 prevede, infatti, la possibilità di sanare la violazione entro il 15 dicembre 2023 pagando parzialmente le multe con un minimo. La misura - si legge nel testo - ha l'obiettivo di promuovere l'adempimento spontaneo e l'emersione di base imponibile". Io condono riguarda tutte le partite Iva che abbiano commesso una o più violazioni. Soprattutto chi ha battuto il Pos ma non ha emesso scontrini o ricevute. Nessuno sconto sul penale. Immediate le proteste delle opposizioni.

L'obiettivo del governo è favorire l’adempimento spontaneo di tutti i contribuenti in difetto con l’amministrazione finanziaria. Nella certificazione dei corrispettivi infatti chi ha commesso irregolarità potrà cavarsela cancellando ogni violazione commessa grazie a un super-sconto sulle sanzioni. Per sanare la posizione, infatti, entro il 15 dicembre 2023, basterà versare in unica soluzione un diciottesimo delle sanzioni previste dalla legge "manette agli evasori" in relazione alla violazione commessa. Comunque versando un minimo di 2mila euro. Come prevede la bozza del decreto, nel calcolo delle sanzioni non si applica il limite di 500 euro. Il colpo di spugna - o quasi - per chi ha commesso irregolarità con scontribi e fattture è la quattordicesima sanatoria fiscale del governo Meloni.

«Bisogna contrastare seriamente l'evasione fiscale che va contro chi le tasse le paga. Quindi "no" a una nuova sanatoria, stavolta sugli scontrini. Sarebbe un'altra sberla ai contribuenti onesti», dice la segretaria del Pd Elly Schlein. Concorda il senatore dem Antonio Misiani, responsabile nazionale economia per il Pd: «Siamo alle solite. Il governo Meloni, disperatamente a caccia di soldi per la legge di Bilancio, si appresta a varare l'ennesimo condono, questa volta sugli scontrini fiscali. È un film già visto: quattro soldi da incassare subito, per perderne molti di più in futuro (l'esito di ogni sanatoria) e poi versare lacrime di coccodrillo su quanto è corta la coperta dei conti pubblici. Una politica dissennata - secondo Misiani - che non porterà niente di buono».

«Il contrasto all'evasione - commenta il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli - non si fa a parole ma con i fatti. E nei fatti questo governo sta con chi evade le tasse a discapito dei tanti, tantissimi contribuenti onesti. Oggi a ribellarsi a questa ennesima sanatoria dovrebbe essere proprio quella stragrande maggioranza di commercianti che pagano le tasse e che reggono l'economia del nostro Paese».





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