lunedì 7 agosto 2023
Polemica dopo l'uscita della responsabile cultura del capoluogo marchigiano Anna Maria Bertini. Per il Pd parole inopportune, per Iv vergognose e inaccettabili. Sinistra Italiana chiede le dimissioni
L'assessora Anna Maria Bertini

L'assessora Anna Maria Bertini - Dal sito del comune di Ancona

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Un'altra uscita infelice da un esponente di Fratelli d'Italia, che stavolta commette una gaffe che le attira accuse di antisemitismo. Dopo il caso di Marcello De Angelis alla Regione Lazio, è la volta dell'assessora comunale di Ancona alla Cultura, Anna Maria Bertini, tecnica di area FdI. Mentre in conferenza stampa illustra i programmi dell'assessorato, per decantare le sue doti di oculata risparmiatrice nella gestione dei soldi pubblici, scivola malamente e afferma che «su queste cose io sono molto ebrea».

Parole che hanno sollevato immediate polemiche in consiglio comunale, con il Pd che le ha definite «inopportune e pesanti», mentre per Italia Viva si tratta di «espressioni vergognose e inaccettabili». Per fermare le critiche, l'assessora prova a metterci una toppa, che rischia di essere peggio del buco: «L'ho detto nel senso buono del termine - spiega - io sono marchigiana e ho "le braccia corte"». Che cioè non arrivano facilmente alle tasche.

«Ogni giorno questa destra, inadeguata ed inquietante - attacca il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni - ci fa una brutta sorpresa. Non bastava a livello nazionale la vergogna del braccio destro dell'attuale presidente della Regione Lazio con le sue parole indecenti sulla strage di Bologna. Ora abbiamo pure l'assessora di Ancona di FdI. Ma dove stiamo arrivando? Ma la presidente Meloni dove riesce a trovare gente simile?». Il parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra chiede ai vertici del partito di Giorgia Meloni che «prima di gestire la cosa pubblica, sarebbe cosa buona da quelle parti fare una bella pulizia di razzisti, fascisti e antisemiti. L'Italia non si merita di essere rappresentata cosi. E nel caso di Ancona, FdI dovrebbe accompagnare alla porta la sua assessora. Subito».

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