mercoledì 11 maggio 2016
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Un disegno di legge contro l’azzardo depositato nel 2014. E una proposta di legge popolare supportata da centomila firme per dire stop al gioco, in cui si prevede una soluzione radicale del problema: il divieto assoluto e totale dei giochi d’azzardo diversi da quelli tradizionali e organizzati dallo Stato o da società controllate, quali le grandi lotterie nazionali abbinate a spettacoli televisivi, il lotto, nelle sue varie forme, e le scommesse sul campionato italiano di calcio. Sono le iniziative messe in campo dall’Italia dei valori, che torna all’attacco sul tema: «La nostra proposta prevede anche un sistema sanzionatorio più rigoroso essendo quello vigente del tutto irrisorio dinanzi alla potenza economica delle lobby di pressione, presenti anche in politica – spiega il segretario nazionale, Ignazio Messina –. Questo divieto fa venir meno una quota di gettito fiscale, ma è compensata dal minor costo che la collettività dovrebbe affrontare, ossia quel costo legato alle conseguenze gravi e negative del gioco d’azzardo, solo in parte rappresentate dalle cure degli 800.000 ludopatici accertati, dai costi della prevenzione nei confronti dei due milioni di cittadini a rischio». In Italia ci sono 414.000 slot, in Germania meno della metà. In base ai dati ufficiali, il 50% dei giocatori è disoccupato e il giorno in cui si gioca di più è quello in cui i pensionati ritirano la pensione. «Siamo dunque di fronte ad un gioco della disperazione e noi non vogliamo uno Stato che fa cassa sulla disperazione».
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