mercoledì 11 gennaio 2023
Per quattro giorni dal 5 al 9 gennaio è risultato deceduto, a causa di un modulo errato spedito al Comune di origine. Si stava già pensando ai funerali
Lo credono morto per una mail sbagliata, ma lui è ricoverato in ospedale

Lo credono morto per una mail sbagliata, ma lui è ricoverato in ospedale - Boato

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Una pec ha allungato la vita a Fulvio, 64enne di Sannicola, in provincia di Lecce, ricoverato nell'ospedale Fatebenefratelli di Milano a causa del peggioramento improvviso delle sue condizioni causato dalla malattia di cui soffre, ma dato invece per deceduto in una mail certificata inviata dal commissariato Garibaldi Venezia di Milano al Comune salentino.

La polizia chiedeva di rintracciare eventuali parenti per il riconoscimento della salma. I parenti non potevano contattare il loro caro perché aveva perso il cellulare, inoltre la comunicazione dal commissariato meneghino è arrivata alla famiglia giovedì 5 gennaio, prima del ponte dell'Epifania e così non hanno avuto altri contatti con gli uffici fino al lunedì successivo, il 9 gennaio.

I parenti si erano già organizzati per partire per Milano per adempiere al riconoscimento della salma e si pensava già all’allestimento della camera ardente a Sannicola, quando la notizia della morte è stata smentita.

Secondo quanto accertato dalla questura di Milano sarebbe stato inoltrato con la pec un avviso di «decesso» al posto della «richiesta anagrafica», ovvero di accertamento della residenza per rintracciare eventuali parenti. In pratica è stato inviato un modulo sbagliato.

Non è escluso che all’errore dagli sviluppi pirandelliani possano aver contribuito anche altri fattori. In casi simili normalmente presta un telefono al paziente per effettuare una chiamata ai familiari. La questura di Milano si è scusata per il dolore creato e ha espresso la sua solidarietà alla famiglia, mettendosi a disposizione per ogni eventuale necessità.

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