giovedì 31 marzo 2016
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ROMA C’è un grido forte, che si vuol far arrivare il più lontano possibile. A farlo risuonare, con voce emozionata ma decisa, sono proprio Francesca e Serena che davanti al presidente della Repubblica nella sala dei Corazzioneri hanno chiesto la loro «sia l’ultima generazione di persone con disabilità intellettiva che vive discriminazioni, esclusione e negazione dei propri diritti ». Come pure Agnese, stagista nel 2012 proprio al Quirinale, o Gabriele autistico ipovedente che ha incantato tutti con le sue mani al pianoforte. Vogliono essere «liberi di scegliere e liberi di partecipare», questo il motto che animato la Giornata nazionale dedicata alla persone con disabilità intellettiva, che Sergio Mattarella ha voluto ospitare proprio nella casa degli italiani. La vitalità e le esperienze dei giovani disabili sono la dimostrazione più lampante che «non è una malattia, tanto meno un problema da scaricare sul singolo individuo o sui suoi familiari». Al contrario «è un fattore di ricchezza», ricorda il Capo dello Stato, che fa più grande un Paese. Se invece «comprime la libertà di alcuni, facendoli sentire emarginati, limitando le loro possibilità, i loro talenti», sarà più povero perché non comprende a pieno che «l’inclusione è un moltiplicatore di forza sociale». A creare le barriere quando si parla dei due milioni di disabili presenti nel Paese sono, «purtroppo, i limiti della nostra organizzazione e le nostre mancanze culturali» che rendono le persone con disabilità «ancora troppo relegate all’invisibilità » e vittime di discriminazioni quotidiane. Il presidente della Repubblica parla dopo aver ascoltato le testimonianze dei giovani e dei loro genitori; ha ascoltato tutto quello che di importante questi ragazzi speciali riescono a fare, se adeguatamente accompagnati. Appartengono a quel mondo associativo che ha contribuito a far emergere ieri il volto dell’Italia inclusiva, come Fish (Federazione italiana superamento handicap) e Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e le associazioni Anffas onlus (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale), Angsa onlus (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) ed Aipd onlus (Associazione nazionale persone down). Buone pratiche agevolate da una «legislazione avanzata» che il nostro Paese vanta, ammette Mattarella, ma l’Italia deve affrontare «l’attuazione di queste disposizioni». Un Paese e «una civiltà europea» nate per abbattere muri e fili spinati, sorti per «costruire un mondo di persone libere ed uguali nella diversità», ricorda il Capo dello Stato, hanno il compito di «difendere il valore della vita e della convivenza, oggi anche contro il terrorismo». Scuola, lavoro che vuol dire «equa retribuzione non sempre corrisposta» e l’affiancamento delle famiglie sul 'dopo di noi' perché non sia un incubo, così, diventano temi che riguardano tutti. Le persone con disabilità intellettive, infatti, sottolinea il ministro della salute Beatrice Lorenzin, «vengono spesso considerate gli ultimi dei pazienti». Ma i fondi in Stabilità e l’inserimento nei Lea dell’autismo dimostrano che questi argomenti «sono da sempre priorità mia e del governo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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