martedì 24 aprile 2018
Sarebbero 776 i lavoratori irregolari su 1.200. Danni per 121 milioni. La giunta si chiama fuori: episodi avvenuti fino al 2014
Dipendenti regionali assunti senza concorso, 53 dirigenti denunciati
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Centinaia di stabilizzazioni irregolari, prevalentemente nella sanità, culminate nel periodo conclusivo della legislatura. Su questo fenomeno si sono concentrate le indagini della Guardia di Finanza, che hanno esaminato una rilevante quantità di rapporti di lavoro della Regione Marche, ipotizzando anomalie in ben 776 assunzioni a tempo indeterminato (complessivamente la Regione Marche conta quasi 1200 dipendenti) che nascevano da contratti a tempo determinato, da collaborazioni e anche da lavori socialmente utili, ma sono stati stipulati senza il dovuto concorso pubblico.

La Guardia di Finanza di Macerata, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, ha così denunciato 53 dirigenti della Regione, quantificando anche un danno all’Erario di circa 121 milioni di euro, pari all’entità delle retribuzioni corrisposte. Le indagini sono durate un anno e mezzo e se ne occupano i finanzieri maceratesi perché tutto sarebbe partito dalla richiesta di rimborso di un avvocato maceratese, dirigente regionale, per udienze al Tribunale che – alla verifica – non si sarebbero invece tenute.

L’operazione, dichiara Andrea Magliozzi, comandante del Nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Macerata, è stata battezzata Easy job; ai dirigenti viene contestato il fatto di avere bypassato le normative, anche costituzionali, previste, che avrebbero richiesto l’adozione dei piani triennali del fabbisogno di personale, necessari per prevedere le necessità di organico. In molti casi, è stato rilevato, non sono state attivate le procedure di concorso pubblico; in altri casi si è proceduto ai cosiddetti 'bandi fotografia', illeciti perché sostanzialmente personalizzati sui requisiti posseduti dai lavoratori che poi sono stati effettivamente assunti.

Nell’indagine sono finiti anche anche 12 dipendenti regionali, di cui undici denunciati per falso ideologico e uno per truffa aggravata: secondo la Guardia di Finanza avrebbero fornito requisiti in realtà non posseduti. Accanto ai risvolti penali ci sono quelli erariali, segnalati alla Procura regionale della Corte dei Conti, che indagherà autonomamente sugli oltre 100 milioni spesi in questi anni per gli stipendi. Secondo l’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) – che si è resa disponibile a fornire ogni elemento utile, annunciando anche un’autonoma verifica ammini-strativa – si tratterebbe di fatti che risalirebbero a una decina di anni fa.

Ma, oltre alla posizione dell’Asur, c’è da segnalare quella della giunta regionale; peraltro l’attuale presidente Luca Ceriscioli si chiama fuori: «I fatti non ci riguardano – spiega – perché si riferiscono a un periodo precedente, gli anni che vanno dal 2008 al 2014. Istituiremo comunque una commissione di indagine interna per appurare eventuali irregolarità negli atti. La Regione approfondirà ogni aspetto perché, se fossero confermate le ipotesi accusatorie, è evidente che ne sarebbe danneggiata e si riserva quindi di costituirsi parte civile, nell’eventualità in cui dovesse esser promosso giudizio penale».

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