sabato 9 gennaio 2021
Aprire gli alberghi vuoti per Covid per dare ricovero notturno ai senza dimora, che nella Capitale sono almeno 3mila
La Comunità di Sant'Egidio lancia anche una raccolta nazionale di coperte per chi nelle nostre città dorme in strada

La Comunità di Sant'Egidio lancia anche una raccolta nazionale di coperte per chi nelle nostre città dorme in strada

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Già 7 morti di freddo a Roma dall’inizio di novembre. Sant’Egidio lancia l’allarme: quest’inverno nelle strade della città sono morte troppe persone senza dimora, «un numero inaccettabile per la Capitale d’Italia». L’ultimo si chiamava Mario e aveva 58 anni: è deceduto il giorno dell’Epifania vicino alla stazione Termini, proprio davanti a un albergo chiuso per Covid.

Ecco appunto la proposta della Comunità trasteverina: aprire edifici pubblici e alberghi inattivi per il virus. «Di fronte al freddo – che in questa stagione non può considerarsi un’eccezione – occorre agire in fretta scavalcando l’ordinaria, colpevole, burocrazia che dispensa gli aiuti con il contagocce. Anche perché l’inverno, quest’anno, arriva nel cuore di una pandemia non risolta che ha aggravato la condizione di chi vive per strada accentuandone l’isolamento».

Sant’Egidio punta il dito sull’amministrazione comunale: «Agli 800 posti letto offerti tutto l’anno, il Comune di Roma è riuscito finora ad aggiungerne solo alcune decine in più per l’inverno, mentre la Caritas e le altre associazioni accolgono complessivamente 1.700 persone, cioè il doppio». La stessa Comunità partecipa allo sforzo aprendo per l’ospitalità notturna, «oltre all’accoglienza ordinaria, la chiesa di San Callisto a Trastevere e avviando alcuni progetti (tra cui “Housing First” e “Riparto da casa”) per fornire risposte alloggiative alle persone fragili e ai senza dimora». Dunque – si chiede – «perché le istituzioni non possano fare altrettanto»?

Nella Capitale sono circa 3mila i senza dimora che passano la notte all’aperto. Sant’Egidio chiede «un piano coordinato dalla prefettura per la disponibilità immediata di edifici e stabili di pronto utilizzo, del Comune o dello Stato, nonché di alberghi e altre strutture chiuse per il Covid-19, anche con la messa disposizione di contributi per i proprietari, e più in generale una sinergia con la società civile che in questi mesi ha mostrato generosità negli aiuti». Alle risorse dei privati fa appello la Comunità stessa, lanciando una raccolta nazionale straordinaria di coperte, sacchi a pelo e indumenti pesanti a favore di chi vive per strada; sul sito www.santegidio.org o al numero 06/4292929 è possibile informarsi sui centri di raccolta anche in numerose città.

Dall’inizio dell’anno infatti si contano già diversi morti per il freddo in varie località. A Genova ieri è deceduto per ipotermia un clochard tra i 50 e i 60 anni: dormiva in un riparo di fortuna vicino all’ospedale Galliera, in pieno centro, e i soccorsi non sono riusciti a salvarlo. Un senzatetto egiziano di 53 anni è stato trovato morto in un sottopassaggio presso la stazione Garibaldi il 2 gennaio a Milano. Tra l’altro quest’anno l’emergenza Covid (che obbliga a eseguire tamponi a ogni ospite) allunga i tempi d’accettazione e scoraggia gli ingressi nei ricoveri caritativi notturni.

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