lunedì 14 luglio 2014
​Il sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini: le lobby non ci fermeranno. E Paola Binetti: una questione che riguarda il bene di tutti. VAI AL DOSSIER
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La legge anti-azzardo andrà in porto entro l’anno. Questo è l’impegno del governo». «Se il governo non troverà le risorse per curare i malati d’azzardo, potrò pensare che davvero una lobby c’è e ancora una volta i suoi interessi egoistici avranno avuto la meglio, contro il bene dei cittadini». Il primo è Giovanni Legnini, sottosegretario all’Economia. La seconda è Paola Binetti, relatrice del ddl approvato a larghissima maggioranza in Commissione Affari Sociali («Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico») lo scorso 26 giugno. Un decreto che per un attimo, giovedì scorso, dopo il "parere critico" della Commissione Bilancio, sembrava avviato verso un acquitrino appiccicoso, da cui sarebbe stato difficile emergere.Assicura l’impegno del governo Legnini. Alza la voce Paola Binetti. L’obiezione della Commissione Bilancio? Le risorse. Quel decreto costa. Dove e come reperirle, e a quanto ammonterebbero? Nulla di impossibile, lo stesso decreto traccia la strada. Ma la Delega fiscale di quattro mesi fa impone una disciplina molto dettagliata. Uno stratagemma che farà impantanare il decreto? Il segnale della mancata volontà di curare i malati, caricando i costi – come sarebbe logico ed equo – su chi ha contribuito in modo determinante a farli ammalare? La prova della presenza di una lobby dell’azzardo ben decisa a consolidare la pessima fama dell’Italia, Paese delle non-riforme?Domande lecite, alle quali Legnini replica gettando acqua sul fuoco del titolo allarmista («Così muore la legge anti-azzardo») di un quotidiano economico: «Parole... azzardate. La Commissione Bilancio ha sollevato obiezioni tecniche in merito al reperimento delle risorse. Tutto qui. Le reperiremo all’interno del comparto del gioco». E non dovrebbe essere difficile, trattandosi della seconda industria italiana. «Dovremo predisporre un decreto delegato. Abbiamo 12 mesi di tempo e non sarà semplice, la materia è complessa, ci sono interessi forti e vincoli. Ma posso garantire che l’impegno del governo c’è e le risorse saranno trovate. Quanto ci metteremo? Pochi mesi. Entro l’anno la legge andrà in porto. Questo è il mio impegno».Staremo a vedere. Il decreto pone regole finalmente severe per tutelare la salute dei cittadini. Costi? Risorse? La sola cosa certa è che, senza un argine, i malati sono destinati a salire e con essi, appunto, i costi. Per non dire della sofferenza e della povertà. «L’azzardo è un tema etico formidabile, sul quale lo stesso Renzi si è impegnato durante la campagna elettorale. L’attenzione ai temi etici è stata richiamata di recente anche da Napolitano. In gioco sono la salute e la libertà di tantissime famiglie. Sarebbe inaccettabile che, ricorrendo a cavilli, si cercasse di impedire la tutela della salute».Cavilli, ostacoli, sabbie mobili... Davvero dobbiamo attenderci una sorta di percorso di guerra? «Mi aspetto di tutto – mormora Legnini – ma la bussola non può che orientarci verso l’interesse dei cittadini. Il tema è serio e non possiamo risolverlo consegnando il gioco d’azzardo alla criminalità organizzata. Garantisco strumenti di lotta feroce al gioco illegale e massima attenzione alla ludopatia».Paola Binetti alle sabbie mobili è preparata. Registra l’impegno formale del governo, per bocca del sottosegretario Legnini, ma non molla: «Rimane il problema. Non si capisce perché la Commissione Bilancio si sia comportata in modo miope e autoreferenziale». Con lei, chi ha a cuore il bene dei cittadini, in particolare delle 800 mila famiglie sofferenti e impoverite dalla patologia, continuerà a vigilare. La pura logica del tornaconto economico non può prevalere sul bene comune. E gli interessi dell’industria dell’azzardo non possono fare strame della salute dei cittadini.
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