mercoledì 7 aprile 2021
La struttura sanitaria fu costruita dal maestro, che la finanziò e che a lui fu poi intitolata. La scomparsa dell'iscrizione, forse per incuria, ha amareggiato molti e ha fatto scoppiare la polemica
L'ospedale di Villanova sull'Arda, voluto da Giuseppe Verdi

L'ospedale di Villanova sull'Arda, voluto da Giuseppe Verdi - .

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Sparisce, dalla facciata dell’ospedale o per oblio o per un atto deliberato l’insegna con il nome del maestro, «Giuseppe Verdi», sulla struttura di Villanova sull’Arda, nel Piacentino (una delle più importanti opere filantropiche rimaste a testimoniare l’impegno sociale e umanitario del Cigno di Busseto). E scatta la polemica.

A riportare la notizia è stato con un ampio servizio il quotidiano “La Gazzetta di Parma”. Il complesso fu voluto dal maestro Verdi (1813-1901) per venire incontro alla cure ospedaliere di molti abitanti costretti prima a recarsi fino a Piacenza.

Non è chiaro che fine abbia fatto l'iscrizione che dedica l'ospedale a Verdi. C'è chi sostiene che sia stata rotta oppure tolta durante dei recenti lavori. Comunque resta un grave segno di incuria, anche storica, e di mancanza di gratitudine verso chi volle quest'opera impegnando il proprio denaro.

Fu questa la seconda realizzazione filantropica voluta dal compositore bussetano, assieme alla Casa degli artisti di Milano, e inaugurata nel 1888. Lo storico edificio si appresta a diventare ora la sede del Centro nazionale paralimpico del Nord Italia. E ad infuocare la polemica è la proposta di dedicare non più al benefattore Giuseppe Verdi la struttura ma a Gianni Scotti (1953-2015) storico presidente del comitato paralimpico dell’Emilia Romagna.

La struttura sanitaria, fu infatti costruita solo ed esclusivamente grazie all'impegno finanziario di Giuseppe Verdi. La realizzazione dell'ospedale fu per il maestro l'avverarsi di un sogno per venire incontro anche alle cure mediche immediate di cui necessitavano spesso molti dei suoi fattori o contadini che operavano nella sua proprietà la vicina Villa di Sant’Agata.

Il Cigno ne ispirò lo statuto e resse direttamente le sorti del nosocomio attraverso una commissione da lui eletta, che ebbe il compito di amministrarlo fino al 1901. L'ospedale era al servizio dei poveri del Comune e ad esso Verdi vi si dedicò, insieme a Giuseppina Strepponi, occupandosi personalmente anche degli arredi e delle attrezzature sanitarie. Furono dodici i primi degenti del nosocomio piacentino che sorge a pochi chilometri dai luoghi dove nacque il genio della musica lirica italiana: Roncole di Busseto.

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