mercoledì 22 gennaio 2014
​Critiche alla proposta del ministro della Giustizia Cancellieri. «Non c'è chiarezza su quello che il governo intende fare per questo settore che sta lavorando bene».
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Giudici di pace di nuovo sul sentiero di guerra. Il settore da tempo aspetta una riorganizzazione per potere decollare sul serio. Ma le risposte sono lente ad arrivare. Eppure questo ambito della giustizia italiana negli anni ha alleggerito di molte cause di tribunali ed è cresciuta in efficienza. Ora il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, si è impegnata a promuovere un "tavolo tecnico". Ma la reazione non è stata delle migliori. «La proposta, avanzata in questo modo è insufficiente, il semplice impegno è troppo poco - afferma il presidente dell'Unione nazionale giudici di pace, Gabriele Longo - se non si indicano anche i contenuti delle proposte che il Guardasigilli intende portare avanti sui gravi problemi che sono sul tappeto». La mancata indicazione del ministro, aggiunge Longo, sugli indirizzi della riforma di un settore, che assorbe tuttora circa due milioni di procedimento l'anno, «contrasta con il giudizio largamente positivo che emerge dai dati statistici della Relazione» sullo stato della Giustizia che ieri il ministro ha presentato al Parlamento. «I procedimenti pendenti presso gli uffici del giudice di pace - ha ricordato Longo - in precedenza certamente non allarmanti, sono diminuiti ancora alla fine di giugno 2013 del 4% nel settore civile, e del 9% nel settore delle opposizioni a sanzioni amministrative». E il dato già positivo «non tiene poi conto che le pendenze registrate negli ultimi anni sono state dovute dai tempi impiegati dalle cancellerie nella pubblicazione delle sentenze». Inoltre viene fatto presente che stando ai grandi numeri, la relazione del ministro evidenzia una tendenza sempre positiva dei giudici di pace nello smaltimento delle cause civili tra cause iscritte e cause definite: dal 2011 al primo semestre 2013 le cause definite (3.849.143) sono state superiori di oltre 224.000 unità a quelle introitate dagli uffici. Precisamente nel 2011 cause definite sono state 1.561.542 a fronte delle cause iscritte per 1.508.587. Ancora più significativo il dato dell'anno 2012 nel quale le cause definite sono state 1.512.217 a fronte delle nuove iscrizioni di 1.379.032 cause
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