mercoledì 6 novembre 2019
Ha realizzato un dispositivo che permette di interagire con l’Assistente Google senza usare la voce, ma semplicemente premendo dei tasti
(Ansa)

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Giovanni è nato, 22 anni fa, con la cataratta congenita e la sindrome di Down. Non vede e non parla ma ama la musica e i video di Youtube. Lorenzo, 39 anni, che di cognome fa Caggioni ed è fratello di Giovanni, è Software engineering accessibility di Google. Lorenzo vuole aiutare Giovanni a gestire le proprie passioni in autonomia e, con il contributo dei colleghi, sviluppa Diva, acronimo che sta per “Diversity assisted”, un dispositivo che permette di interagire con l’Assistente Google senza dover usare la voce, ma semplicemente premendo dei tasti. Grazie a Diva, Giovanni «si mantiene attivo» e i familiari sono «in grado di capire i suoi desideri», ha raccontato Lorenzo ad Accessibility, giornata promossa martedì a a Milano da Google, per presentare i nuovi strumenti pensati per facilitare l’autonomia e l’inclusione sociale dei disabili. Che, secondo le ultime statistiche, sono oltre un miliardo, pari al 15% della popolazione mondiale.

«L’accessibilità è un valore al cuore della nostra missione – ha sottolineato Andrea Cristallini, Communication manager di Google Italia – per rendere le informazioni universalmente accessibili e utili. La tecnologia può essere di grande aiuto per restituire autonomia e indipendenza alle persone, a patto che sia accessibile e facilmente utilizzabile». Sono molteplici gli utilizzi possibili, a scopo inclusivo, delle tecnologie presentate alla giornata milanese. La “Trascrizione simultanea”, che convertendo le parole su uno schermo, dà la possibilità anche ai non udenti di seguire una conversazione o di andare al cinema con gli amici riuscendo a cogliere i dialoghi tra gli attori. “Live caption”, invece, crea sottotitoli e l’“Amplificatore”, dispositivo collegato ad Android, filtra e amplifica i suoni ambientali, migliorandone l’ascolto. «Questi dispositivi – ha ricordato Cristallini – sono sviluppati per le persone con disabilità, ma possono essere utili anche a tutti coloro che hanno una qualche forma di impedimento, come le persone anziane». O chi ha subito un infortunio che non gli permette, per esempio, di utilizzare le braccia per un certo lasso di tempo. Attraverso “ Talkback” potrà accedere ugualmente ai propri dispositivi, semplicemente attivando comandi vocali.

Delle nuove funzioni di Google maps, che non soltanto indicano il percorso, ma segnalano anche le distanze esatte da incroci e svolte ed eventuali ostacoli che si trovano sulla strada, ha parlato Genevieve Pedrini, giovane musicista non vedente. «Se prima dovevo percorrere sempre le stesse strade, imparate a memoria – ha raccontato – ora posso scegliere di avventurarmi in luoghi sconosciuti. Come fanno tutti».

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