martedì 21 giugno 2011
Presentati i dati della Fondazione Migrantes sugli italiani all'estero. Gli under 34 vorrebbero vivere e lavorare altrove, delusi da precarietà, corruzione e scarso senso civico.
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Vivere in Italia? Una sfortuna per quasi il 40% dei 25-34 enni. Non sorprenda, dunque, che il 40,6% degli intervistati (di tutte le fasce di età) si trasferirebbe volentieri altrove. In realtà, oltre il 60% dei connazionali ritiene che vivere in Italia sia una fortuna, ma questa percentuale si riduce gradualmente man mano che dalle fasce di età più anziane si arriva ai giovani, i grandi delusi. I dati sono stati diffusi dalla Fondazione Migrantes sull'emigrazione, che oggi a Roma ha presentato il suo VI Rapporto. Il male sovrano, per i giovani italiani, è la precarietà: ad indicarlo il 43,5% dei 18-24enni e il 33,6% dei 25-34enni. Seguono, nell'ordine, la mancanza di senso civico (20,6%), l'eccessivo livello di corruzione (19,1%), la classe politica (15,2%), la condizione economica (8,6%), il tasso di criminalità (3,9%) e lo stato deln welfare (1,3%). Alla domanda 'Si trasferirebbe all'estero?', il 62,9% degli abitanti di Sicilia e Sardegna risponde che non lo farebbe mai (nonostante le preoccupazioni per il lavoro e tutti i gravi problemi di quelle aree geografiche, a partire dall'economia), contro il 49,1% degli abitanti del Nord-Ovest. Gli intervistati più disposti a trasferirsi vivono al Centro (49,4%). Il 40% ha dichiarato che noncambierebbe mai Paese. Ma guardando alle fasce di età, i più predisposti ad andarsene hanno tra i 25 e i 34 anni (50,9%). Ma dove si trasferirebbero gli aspiranti emigranti? In Francia (16,5%), Stati Uniti (16,1%), Spagna (14,3%), Inghilterra (11,9%) e Germania (10,1%). Seguono Svizzera, Austria, Svezia, Canada, Olanda, Brasile, Danimarca e Norvegia. E tra quelli che alla fine fanno la valigia, non mancano gli italiani che si fanno valere. Ogni anno la rivista 'Popular Sciencè pubblica la lista 'Brilliant Ten' ovvero i 10 scienziati più promettenti che hanno meno di 40 anni e lavorano negli Stati Uniti. Nella top ten 2011 compaiono i nomi di due italiani. La prima è l'anconetana Chiara Daraio che, a 32 anni, è professore di fisicaapplicata al California Insitute of Technology e ha costruito lenti acustiche non lineari per meglio sviluppare e utilizzare le potenzialità dell'ecografo. Il secondo è Maurizio Porfiri, 34 anni, assistent professor di ingegneria meccanica al Polytechnic Institute dell'Università di New York, il quale porta avanti un progetto di sviluppo di modelli matematici per descrivere comportamenti collettivi di sistemi biologici (il progetto ha ricevuto il Career Award della National Science Foundation con l'assegnazione di 1 milione di dollari).
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