mercoledì 24 agosto 2011
«Un caso che sembra rientrare nella norma»: così Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e presidente della Commissione adozioni internazionali, ha commentato la sentenza siciliana sull'adozione, da parte di una pediatra di Enna, single, di un bambino dello Zambia.
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"Un caso che sembra rientrare nella norma": così Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e presidente della Commissione adozioni internazionali, ha commentato la sentenza siciliana sull'adozione, da parte di una pediatra di Enna, single, di un bambino dello Zambia. Riservandosi di leggere la sentenza, Giovanardi spiega che ci sono due casi in cui a una persona singola - e non a una coppia come normalmente accade - la legge italiana concede il riconoscimento di un'adozione: la prima è quando si tratta di un'adozione speciale, altrimenti detta "mite" perché il bambino non diventa figlio a tutti gli effetti e non ha gli stessi diritti di un figlio naturale. "Ciò si può verificare ad esempio quando un bambino in affido diventa grande e il tribunale può concedere all'affidatario, anche se è una persona sola, di adottarlo". O quando esistano tra l'adulto e il bambino legami affettivi o di cura tali che il giudice preferisce darlo in adozione a questa persona, anche se sola, piuttosto che a una coppia sconosciuta.L'altro caso è quando un italiano che vive all'estero da più di due anni decide di adottare un bambino in quel Paese, secondo le leggi locali. E poi, al momento di rientrare in Italia, chiede che l'adozione venga riconosciuta dal nostro Paese. "In entrambi i casi - spiega Giovanardi - non si tratta di adozione internazionale. E comunque rientra nelle norme attualmente esistenti".Secondo Maria Teresa Vinci, della Commissione adozioni internazionali, sono tanti i casi di italiani soli o coniugati che risiedono all'estero e lì hanno adottato un figlio. "Il tribunale dei minorenni italiano che ha la competenza a ratificare l'adozione, che è poi il tribunale dell'ultima residenza in Italia dell'adulto, dovrà solo verificare che l'adozione sia stata effettuata nel rispetto delle norme di quel Paese".
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