mercoledì 15 dicembre 2021
Alle celebrazioni del 15 dicembre (approvazione della prima legge del 1972) deluse le aspettative degli enti che chiedono al governo 100 milioni in più: 76 mila posti nei progetti ma fondi per 54 mila
Milano, un giovane in servizio civile porta il pasto ad un anziano

Milano, un giovane in servizio civile porta il pasto ad un anziano - Fotogramma

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Una Giornata nazionale per celebrare il servizio civile, che permette a decine di migliaia di giovani di «concorrere al progresso materiale o spirituale della società», come ricorda il presidente Mattarella citando l’articolo 4 della Costituzione. Un momento di festa, il 15 dicembre, che ha lasciato un po’ di amaro in bocca a chi aspettava un segnale politico dal Governo. Cioè uno stanziamento aggiuntivo, per non rischiare di sprecare la disponibilità di ben 22mila posti disponibili nei progetti degli enti: i fondi stanziati per il 2022 basteranno a coprire solo circa 54mila dei quasi 77mila posti dei progetti approvati dal governo. Ma dalla ministra Dadone, per ora, solo impegni generici.

È stata dunque una festa a metà, quella di ieri, in cui è stata solennizzata la Giornata nazionale del Servizio civile, istituita l’anno scorso ma celebrata in presenza per la prima volta quest’anno. E al Servizio civile non ha fatto mancare la sua attenzione la più alta carica dello Stato in un messaggio: la Giornata «costituisce una preziosa occasione - ha scritto Sergio Mattarella - per tributare un adeguato riconoscimento all’impegno dei numerosissimi giovani che ogni anno, spinti da un forte spirito civico, partecipano ai vari progetti di Servizio civile messi in campo, anche sfidando contesti emergenziali come quelli della pandemia».

Per Mattarella infatti il Servizio civile «tutela e promuove i valori istitutivi della Repubblica e dell’Unione Europea». Cioè protezione sociale, solidarietà, rispetto della dignità umana, «valori alla base di ogni democrazia» e «fondamentali per la crescita di ogni individuo».

E alla celebrazione della Giornata, organizzata al Parco del Gazometro a Roma presenti tra gli altri il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, erano in molti ad aspettarsi un segnale dal governo. Per ora non pervenuto. Come succede da anni, le domande di partecipazione sono di gran lunga più ai posti. A lanciare l’allarme nei giorni scorsi erano state la Conferenza degli enti di servizio civile (Cnesc), CSVnet, Forum nazionale Servizio Civile e Forum nazionale del Terzo settore: «A fronte di 76.639 posizioni approvate dal Dipartimento Politiche giovanili e Servizio civile universale - avvertivano le organizzazioni - risultano stanziate risorse per 54.181 posizioni. Ci sono 22.458 opportunità di servizio civile che rischiano di finire nel cestino».

In realtà le potenzialità sono ancora maggiori. Per conoscere le domande d quest’anno bisognerà aspettare la scadenza il 27 gennaio. Nel 2020 le richieste furono 120mila, è probabile che anche quest’anno saranno allo stesso livello. Un potenziale enorme, frustrato da fondi insufficienti.

Lo ha riconosciuto, implicitamente, la ministra per le Politiche giovanili. Intervenendo alla Giornata, Fabiana Dadone ha ricordato che «vent’anni fa le domande erano 400, oggi siamo a 56.200 (contando il Servizio civile digitale, ndr), ma non basta. Dobbiamo lavorare insieme e aumentare le risorse disponibili per far sì che si possa dare risposta a tutte le richieste di adesione». Il doppio dei posti disponibili.

«È stata un’occasione persa - il commento del presidente della Cnesc Licio Palazzini - per smentire che 22mila posti disponibili finiranno nel cestino». La delusione degli enti è motivata non solo dal mancato stanziamento di nuovi fondi, «circa 100 i milioni necessari per impegnare tutti i 76 mila giovani», spiega Palazzini. Non ancora definita la destinazione dei fondi residui di quest’anno, oltre 30 milioni, che potrebbero aiutare ad arrivare a quota 76mila nel 2022. «La ministra non ha nemmeno sciolto la riserva sull’impiego di quei fondi», constata Palazzini.

La Cnesc comunque pensa già al prossimo 15 dicembre, quando nel 2022 si celebreranno i 50 anni della prima legge istitutiva del Servizio civile in Italia, la 772 del 1972, creato per dare modo agli obiettori di coscienza al servizio militare di svolgere comunque il loro dovere di difendere la patria. Un anniversario significativo, per il quale la Cnesc - che rappresenta 29 tra i maggiori enti di servizio civile in Italia - ha già in programma una nutrita serie di appuntamenti ed eventi sul territorio, per fare memoria della storia, delle radici e dei valori di questa realtà e per meglio comprenderne valori e risultati. Tra i principali, un seminario pubblico sulla formazione dei giovani che svolgono il servizio civile ed uno sull'attuazione del Servizio civile univerasale, con la partecipazione di parlamentari, la presentazione del XX Rapporto Annuale della Cnesc, un Festival del Servizio Civile con incontri, musica, teatro, un Convegno internazionale. Numerose le iniziative a livello locale.


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