venerdì 1 aprile 2016
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Il 2 aprile è la giornata dedicata, a livello mondiale, all’autismo. Un’occasione planetaria per raccontare questo disturbo grazie alle storie e alle testimonianze di bambini, ragazzi, adulti, attraverso quelle delle loro famiglie e delle associazioni impegnate per migliorare la qualità della vita di chi deve confrontarsi con l’autismo. Il 2 aprile non dovrà essere una giornata rituale ma un appuntamento nel segno della consapevolezza, perché conoscendo si può comprendere e dare spazio all’inclusione. La prima legge sull’autismo approvata dal nostro Parlamento è già un segnale ma non può bastare. In Italia non esiste un organo incaricato di raccogliere in modo sistematico dati sui Dsa. L’unico dato ufficiale diffuso dal ministero della Salute, che però non cita la fonte, è di 2,5 casi ogni 1000 bambini mentre negli Usa è è di 15 su mille. Come per tutte le disabilità però lo Stato italiano è chiamato a porre fine ad una grave ingiustizia. È di una settimana fa il documento unitario di denuncia delle maggiori associazioni e federazioni della scuola paritaria cattolica, tra cui l’Agesc. L’incremento degli alunni disabili nelle scuole italiane ha registrato un +24% passando dai 174.404 del 2007/2008 ai 217.563 del 2015/2016. Lo stesso Miur sottolinea come l’incremento percentuale di disabili nelle paritarie, dal 2004 al 2015, sia stato del 63,1%, a fronte di un aumento inferiore nelle statali. Segno che le famiglie apprezzano sempre più la cura e l’attenzione del sistema paritario per gli alunni con disabilità. Ma mentre per la scuola statale qualcosa è stato fatto su questo tema, nulla è stato previsto per le famiglie che decidono di iscrivere i figli con disabilità alle paritarie. Se si escludono le scuole primarie, l’onere dei docenti di sostegno nella paritaria pubblica è ancora oggi interamente a carico delle famiglie e delle scuole. Lo Stato, pure aumentando del 35% le spese per il sostegno, non ha mai incluso il sistema paritario. Agesc, soprattutto nel Veneto ma anche in altre realtà, affianca le famiglie con figli disabili, e quindi anche autistici, aiutandole nella richiesta di buono scuola regionale, dove quest’ultimo sopravvive alla falcidia derivata dalla crisi generale. La collaborazione con Ala Onlus (Associazione lotta all’autismo) ha consentito di salvaguardare un diritto minimo, certamente non sufficiente, ma almeno le famiglie potranno continuare a tenere i figli autistici in scuole paritarie qualificate per il sostegno all’autismo. In occasione dell’udienza di Papa Francesco da Treviso è partita una bimba autistica, che grazie all’impegno del presidente regionale Michele Dimiddio, con un percorso di affiancamento e conoscenza, ha potuto abbracciare il Pontefice. «Possiamo avere tutti maggiore consapevolezza sull’autismo – sostiene il presidente Agesc Roberto Gontero – dandogli voce ed ascoltando i problemi delle famiglie. Ma per carità, non fermiamoci al 2 aprile illuminato di bleu: occorrono interventi concreti e puntuali, di informazione, economici, di ricerca e di inclusione per garantire a chi è affetto da questo disturbo una qualità della vita degna di un paese civile. Cosa che ora non è». Consapevolezza e inclusione: lo Stato italiano è chiamato a porre fine alle ingiustizie denunciate dalle maggiori associazioni e federazioni della scuola paritaria
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