mercoledì 20 febbraio 2013
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​Oscar Giannino passa dalle accademie economiche a stelle e strisce al Cagliari anni Settanta. E cita Comunardo Niccolai, difensore famoso per le spettacolari e frequenti autoreti. Il leader di "Fare-Per fermare il declino" usa l’immagine per scusarsi dell’infortunio sul master inesistente alla Chicago Booth, la celebre School of Business universitaria dove insegna Luigi Zingales. Vale a dire l’economista che ha sollevato il caso, andandosene dal movimento di cui è stato tra i fondatori e che vede il giornalista candidato premier.Almeno fino a oggi, quando si riunirà la direzione nazionale, convocata appositamente per discutere e valutare l’accaduto. Giannino si dice pronto a fare un passo indietro o a lasciare il seggio, se eletto. Uno degli altri sei competitor, Mario Monti, dice di averlo cercato telefonicamente. Invano. Ma il clima non è rinuciatario. Anzi, Giannino lancia Paola Severino come candidato al Quirinale. E sull’esito finale delle urne dice di non credere che «Maroni lunedì sera possa stappare lo champagne». La lista «non si ferma», assicura, dicendosi dispiaciuto «solo di aver dato questa soddisfazione a Berlusconi». Il riferimento alla Lombardia non è casuale, perché "Fare" è da giorni nel mirino del Cavaliere, che le imputa di favorire il centrosinistra, togliendo voti a lui nella regione-chiave del Nord. Berlusconi e Alfano ieri sono tornati alla carica. Il primo ripete la battuta: «Giannino si è messo fuori da solo, andando a fare un master a Chicago...». Il secondo punta il dito: «Non è utile votare per chi dice una bugia». Lui si difende, denunciando di essere stato «asfaltato» dai media berlusconiani. Maroni gli replica con un «tu quoque», rinfacciandogli in pratica di aver partecipato agli attacchi contro la Lega. Ma anche dal centro arriva un siluro. Pier Ferdinando Casini (Udc) parla di «fatto molto grave». Solidarietà a Giannino arriva dal suo partito di gioventù, il Pri.In una conferenza stampa il giornalista economico cerca allora di riparare i danni. «La linea di chiarezza che vogliamo portare avanti è netta, mi sono assunto tutte le responsabilità». L’ex di Libero e Radio 24 spiega, poi, di aver frequentato a Chicago negli anni ’90 delle lezioni private di inglese tecnico-economico e di essersi riferito ad esse, sbagliando a parlare di "master" invece che di "corso", nella video-intervista che sta impazzando in rete. Inoltre, «mi sono state attribuite online lauree e master a Chicago e il mio gravissimo errore è stato non essermene accorto». Anche il curriculum sbagliato sul sito dell’istituto Bruno Leoni sarebbe dovuto all’acritico uso di Wikipedia da parte di uno stagista.Sull’uscita di Zingales dal partito, infine, Giannino non fa «illazioni». Non si spiega, però, il perché della denuncia a quattro giorni dalle elezioni e spera in un ripensamento. «Non voglio speculare su una vicenda molto triste», rincara la dose l’economista, che motiva le dimissioni con il fatto che «una bugia in tv rompe il legame di fiducia tra rappresentanti politici e cittadini».
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