lunedì 16 marzo 2015
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Delle persecuzioni contro i cristiani si "dovrebbe parlare di più", anche perché "forse non c'è la percezione di quanto" esse siano "una delle emergenze del nostro tempo", sia per "gli omicidi e le stragi di questi giorni", sia per "le conseguenze che le deportazioni e la cacciata di queste minoranze dai territori provoca". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al suo arrivo al Consiglio degli Esteri dell'Unione europea a Bruxelles.Per il ministro l'Europa dovrebbe "fare pressioni sui governi perché intervengano contro le stragi", ma anche impegnarsi a "sostenere i rifugiati e le persone che hanno perso le loro abitazioni, per incoraggiarle a tornare nei loro territori". Sull'emergenza è intervenuta anche l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri, Federica Mogherini: "È essenziale che le autorità pachistane agiscano rapidamente contro tutti i gruppi che predicano l'odio e seminano divisioni nella società". Riferendosi alle stragi nelle chiese, ha aggiunto che "i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia", ricordando che "la libertà di religione o di credo è un elemento cardine delle società democratiche". "L'Ue - ha concluso Mogherini - è con il Pakistan nella sua lotta contro il terrorismo e con le minoranze religiose i cui diritti devono essere garantiti in tutto il mondo".Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha condannato duramente gli attacchi terroristici in Pakistan. Il segretario ha inoltre esortato il governo di Islamabad ad "assicurare alla giustizia i responsabili al più presto possibile" e a fare "il massimo per impedire attacchi contro luoghi di culto e per proteggere le minoranze religiose". In un comunicato letto dal vice portavoce dell'Onu Farhan Haq, Ban Ki-moon ha inoltre notato con grave preoccupazione il fatto che i talebani pakistani abbiano rivendicato gli attacchi e minacciato di eseguirne altri. Nel comunicato, Ban ha inoltre espresso le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime e al governo e al popolo del Pakistan. 

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