giovedì 9 dicembre 2021
Dei primi 18 diplomati nell'istituto professionale milanese, 17 hanno già un contratto. Il sostegno di Pomellato, importante azienda del settore.
Così alla Galdus si formano gli artigiani orafi (che trovano subito lavoro)

Sono 158 gli studenti della scuola professionale Galdus, distribuiti su sette anni, che un giorno potranno entrare in laboratori per intraprendere l’arte orafa. E dopo la cerimonia di consegna dell’attestato ai primi diplomati del corso - 18 giovani, tredici ragazze e cinque ragazzi - diciassette di loro possono già contare su un contratto con aziende del settore. Tre con Pomellato, grande marchio di gioielleria italiana conosciuto in tutto il mondo e principale partner di Galdus con l’Its "Pomellato Virtuosi Academy".

Il presidente dell’istituto Galdus, Diego Montrone ha sottolineato come «una filiera così strutturata è un grande esempio per tutto il territorio nazionale». «Con questo progetto – ha continuato – si rende evidente la possibilità di affrontare e risolvere il problema dell’assenza di lavoratori altamente qualificati. I beneficiari non sono solo le aziende, ma anche i giovani che hanno, e avranno in futuro, la possibilità di intraprendere prestigiosi sviluppi professionali. La scelta del percorso di alta formazione è un’opportunità per tutti».

Concludendo che la fine di questa prima tornata di studi «è il riconoscimento del fatto di essere in grado di formare fino ai massimi livelli gli studenti che scelgono questo settore e che vengono strutturati, condivisi e pianificati con le aziende. Poche attività hanno un esito pari a quello di questa iniziativa».

Alla consegna dei diplomi, l’assessore alla Formazione e Lavoro della Lombardia Melania Rizzoli ha sottolineato l’importanza delle scuole professionali a tal punto che per il settore la Regione ha stanziato, «per ora», 16 milioni di euro. «Siamo fieri di poter fornire un ricambio generazionale dando a diciotto ragazzi il diploma dopo un periodo così duro» ha continuato Rizzoli: «Un anno fa eravamo considerati il peggiore Paese e la peggiore regione per numero di contagi mentre oggi siamo un esempio e riusciremo anche a far concludere in presenza il percorso di studi».

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