venerdì 21 gennaio 2011
«Aveva compreso che non si vince solo con le armi e non si vince importando determinati modelli culturali e politici». È un passaggio dell'omelia dell'ordinario militare ai funerali del militare ucciso in Afghanistan.
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Si sono conclusi nella Basilica di S. Maria degli Angeli a Roma i funerali di Luca Sanna, l'alpino ucciso martedì scorso in Afghanistan. Sanna è stato colpito insieme con un altro militare, rimasto ferito, da un attentatore che vestiva la divisa afghana. Un lungo applauso ha accompagnato l'uscita dalla Basilica del feretro, avvolto nel tricolore e seguito dai familiari, dalla giovane moglie sposata solo quattro mesi fa e dagli amici in lacrime. Il feretro partirà ora alla volta della Sardegna, terra natale dell'alpino, dove si celebreranno i funerali in forma privata. Luca Sanna sarà tumulato nel paese natio, a Samugheo (Oristano).«Luca in Afghanistan intendeva, come tutti i nostri soldati, essere una presenza amica. Aveva compreso che non si vince solo con le armi e non si vince importando determinati modelli culturali e politici». È un passaggio dell'omelia dell'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi, ai funerali dell'alpino Luca Sanna, ucciso in Afghanistan.«Certo non poteva immaginare che chi aveva simulato una scelta simile alla sua, arruolandosi nell'esercito afgano, avrebbe potuto tradirlo, colpendolo a morte, frantumando il suo desiderio di amicizia tra i popoli», ha aggiunto monsignor Pelvi, facendo riferimento all'infiltrato che ha sparato contro Sanna e al suo commilitone Luca Barisonzi, rimasto gravemente ferito. FERITO ITALIANO SOTTOPOSTO A INTERVENTOÈ tecnicamente riuscita l'operazione cui è stato sottoposto ieri sera all'ospedale di Ramstein, in Germania, il caporal maggiore Luca Barisonzi, seriamente ferito nello scontro che l'altro ieri in Afghanistan ha causato la morte dell'alpino Luca Sanna. Sono state rimosse le schegge che comprimevano il midollo, ma la prognosi per il giovane rimane riservata.
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