lunedì 28 novembre 2022
Sull'isola si continua a scavare tra fango e macerie. Stato di emergenza chiesto dalla Regione. L'allerta inascoltata dell'ex sindaco con 23 mail
Continuano le ricerche dei dispersi. Caritas: come aiutare

Reuters

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A 48 ore dalla tragedia sono otto i morti accertati, quattro i dispersi: tra le vittime anche un neonato di appena 22 giorni. Sono 230 invece gli sfollati al momento e 4 i feriti, di cui uno in gravi condizioni all'Ospedale Cardarelli. Fra i dispersi anche due ragazze e una famiglia con due figli.

Questa mattina le squadre di soccorritori che lavorano a via Celario hanno individuato ed estratto l'ottava vittima dell'alluvione. Si tratta di Michele Monti, ragazzo di 15 anni, fratello di Francesco e Maria Teresa, i cui corpi erano stati ritrovati domenica. Ecco chi sono le altre vittime: la strage dei bambini

Dopo la richiesta della Regione Campania il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza a Ischia: vengono stanziati due milioni di euro. il Governo inoltre sta predisponendo un'apposita normativa d'urgenza per consentire ai contribuenti la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari e contributivi in favore dei soggetti residenti o operanti nei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno.

Le ricerche da parte dei soccorritori sono proseguite: carabinieri, polizia e vigili del fuoco hanno inviato rinforzi, mentre sommozzatori cercano corpi a mare.

Anche papa Francesco all'Angelus ha ricordato le vittime sull'isola: "Sono vicino alla popolazione di Ischia".

"Rabbia e dolore per quanto accaduto, anche perché queste immagini ci portano periodicamente alla fragilità del territorio che noi denunciamo da sempre. Il nostro territorio è una perla del Mediterraneo ma ha delle criticità che sono evidenti. Oggi parliamo del rischio idrogeologico, in passato abbiamo parlato e in futuro parleremo del rischio sismico e periodicamente facciamo i conti un Paese che non riesce a fare della prevenzione un punto direi culturale e poi in realtà operativo" con queste parole Fabrizio Curcio, Capo della Protezione Civile ha riaperto il dibattito sulla fragilità del territorio, acuita dalla piaga dell'abusivismo edilizio sull'isola di Ischia.

Duecentomila euro per la pulizia degli alberi. Un milione per un intervento in un vallone a Casamicciola. Un altro mezzo milione per un intervento di messa in sicurezza. Fondi stanziati ma mai utilizzati, o utilizzati male. E ancora, l'assenza di interventi di manutenzione dopo l'alluvione del 2009 oltre all'assenza del piano per il dissesto idrogeologico. L'inchiesta della Procura di Napoli, che da domenica ha aperto un fascicolo per disastro colposo contro ignoti, potrebbe presto prendere una direzione ben precisa. Non solo l'abusivismo, ma anche tutto ciò che poteva essere fatto e che invece non è stato fatto e che ha portato a otto morti accertati e altri quattro corpi da recuperare. Già da domenica, tra fango e macerie, c'erano i carabinieri della forestale che con il supporto di droni hanno provato a repertare quante più prove possibili. Adesso, si passeranno al vaglio tutti i documenti degli ultimi dodici anni. Dall'ultima alluvione, quella del 2009 che portò a morte e distruzione nello stesso vallone La Rita.

E fa discutere una Pec urgente con una richiesta specifica di evacuare la zona per i gravi rischi che correva la popolazione, inviata quattro giorni prima della tragedia di Ischia alle principali autorità, dal prefetto di Napoli al commissario di Casamicciola. Giuseppe Conte (solo un omonimo del leader pentastellato), che è stato primo cittadino di Casamicciola nei primi anni Novanta, le ultime email le aveva inviate il 22 novembre scorso: «Avevo segnalato il pericolo della calamità naturale imminente, considerato che i lavori richiesti in passato per la messa in sicurezza non erano stati realizzati. L’ho fatto per senso civico, ma nessuno mi ha risposto» ha spiegato ieri l’ex sindaco. E adesso sono in tanti a credere che se qualcuno lo avesse ascoltato forse le cose sarebbero andate diversamente. Dal 25 settembre scorso, giorno della prima allerta meteo nel territorio di Ischia, l'ingegnere Conte – che oggi ha 75 anni ed è stato anche dirigente nel settore acque e acquedotti della Regione Campania – di mail ne aveva inviate ben 23, sempre agli stessi indirizzi. Parlando di «una situazione decisamente catastrofica», della possibilità di «imminenti crolli», invitando ad adottare «tutte le iniziative necessarie per la sicurezza e la salute delle persone che operano a valle dell'alveo di Casamicciola Terme».

Nel dibattito su prevenzione e abusivismo edilizio è intervenuto anche il direttore di Caritas italiana don Marco Pagniello: "Non si può continuare a parlare di prevenzione e cura solo quando ci sono le emergenze. È tempo di responsabilità e consapevolezza: azioni concrete e costanti di studio, difesa e cura del territorio, possono prevenire o comunque ridurre progressivamente i rischi per le popolazioni più vulnerabili". "Questa nuova emergenza - ha sottolineato don Pagniello - colpisce un territorio e una popolazione che, come abbiamo denunciato il mese scorso, purtroppo è ancora alle prese con i ritardi nella ricostruzione dopo il terremoto che il 21 agosto 2017 ha provocato 2 vittime e 42 feriti, oltre a 3.000 sfollati, di cui una parte ancora oggi vive in abitazioni di fortuna".

Venerdì il direttore della Caritas Italiana, sarà nell'isola per testimoniare vicinanza alla popolazione e fare il punto con la Chiesa locale sugli interventi. Unendosi alla preghiera per le vittime e per i loro familiari, Caritas Italiana resta in stretto contatto con la delegazione regionale e con la Caritas diocesana per valutare le necessità e organizzare gli aiuti. Da subito Caritas si è mobilitata per offrire sostegno morale e psicologico alle famiglie sfollate, con particolare attenzione ai più piccoli e vulnerabili. In attesa dell'operatività del piano della Protezione civile, attualmente il centro ''Giovanni Paolo II'' è il primo punto di riferimento per l'accoglienza degli sfollati che vengono poi indirizzati negli alberghi che hanno dato disponibilità, in alcuni dei quali, non essendo attive le cucine, provvisoriamente Caritas provvede anche ai pasti.

È dunque possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per queste emergenze (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o bonifico bancario
causale “Emergenza Ischia” tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119


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