mercoledì 11 dicembre 2013
​Terzo giorno di proteste. Previsti blocchi e sit-in fino a venerdì in tutta Italia. Berlusconi rinvia l'incontro con la delegazione. FOTOGALLERY
«Perché mi sono tolto il casco? Per rispetto di pensionati e negozianti»
COMMENTA E CONDIVIDI
Terzo giorno di proteste per il movimento dei "forconi". Blocchi stradali, manifestazioni e sit in proseguiranno fino a venerdì in tutta Italia. Domani alle 11 il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, riferirà alla Camera sulla protesta in corso. È stato deciso nel corso della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La situazione più calda resta a Torino dove c'è stato un secondo arresto per violenza privata aggravata da parte di un manifestante, dopo quello di un camionista avvenuto stamattina in piazza Derna. In tarda mattinata, in piazza Bernini, la Digos ha identificato e arrestato un giovane di 25 anni, per aver tentato d'impedire a un tassista di svolgere il suo lavoro, minacciandolo e intimandogli di scendere dal mezzo. Silvio Berlusconi torna a incalzare l'esecutivo: "Da giorni il nostro Paese è bloccato dall'azione di protesta. Sino ad ora il governo è apparso poco reattivo. Cosa aspetta a convocare queste categorie? Forse che accada qualcosa? Ho deciso, per evitare ogni possibile strumentalizzazione di rinviare l'incontro previsto per questo pomeriggio con una delegazione di autotrasportatori". In mattinata tafferugli a Milano tra un gruppo di tifosi dell'Ajax e i manifestanti dei forconi, l'intervento delle forze dell'ordine ha riportato la calma. A Roma il servizio della linea B della metro e della Roma-Lido è stato interrotto nei pressi della stazione Garbatella a causa dell'occupazione dei binari da parte di un gruppo di manifestanti. Un centinaio di manifestanti hanno organizzato un sit-in in piazza Montecitorio durante il dibattito sulla fiducia al governo Letta. Dalle 13.10 alle 14.00 sono stati occupati i binari della linea Torino-Bardonecchia, ad Avigliana. A Cerignola, nel Foggiano, un imprenditore riapre i supermercati dopo due giorni di chiusura forzata, prima lo minacciano e poi una bomba carta viene fatta esplodere davanti a uno dei punti vendita. La piattaforma di adesioni alla protesta si è allargata a macchia d'olio rispetto alle origini del movimento nato in Sicilia nel gennaio 2012 come rivolta di autotrasportatori e agricoltori contro il caro carburante. Oggi ha inglobato studenti, disoccupati, precari, venditori ambulanti e persino ultras delle curve calcistiche. "Finchè questi politici non se ne andranno a casa, sarà lotta ad oltranza". Così Danilo Calvani, uno dei leader dei contestatori che aggiunge: "Se sarà votata la fiducia al Governo Letta sarà l'ennesimo colpo di Stato. Noi delegittimeremo questa politica e andremo a Roma da tutta Italia".La
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: