giovedì 15 settembre 2022
Dopo le rivelazioni degli 007 americani il presidente Urso contatta il sottosegretario Gabrielli: «Per ora l’Italia non è coinvolta ma le cose possono cambiare»
Il presidente del Copasir Urso a Washington

Il presidente del Copasir Urso a Washington - .

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Avvolto ancora da una cortina fumogena, esplode a 10 giorni dal voto il caso finanziamenti russi a «20 paesi» europei per «300 milioni». La questione arriva domani al Copasir, il cui presidente, Adolfo Urso di Fdi, si trovava proprio negli Stati Uniti al momento dell’uscita della notizia. E ha contattato il sottosegretario con delega alla Sicurezza nazionale Franco Gabrielli: «Dalle informazioni che mi sono state date, non risulta che il nostro Paese ci sia, ma sono ancora informazioni parziali. Per questo ho convocato il Copasir - afferma Urso - , le cose possono cambiare », si tiene prudente, assicurando che per gli Usa Meloni è «pienamente affidabile ». «I dossier dovrebbero essere più d’uno, non esistono affermazioni di assoluta certezza », spiega il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

«Se ci sono partiti che hanno preso soldi da Putin sono partiti che ci hanno reso dipendenti da Putin», rimarca il leader di Impegno civico. Ad avvelenare il clima contribuisce un’intervista a la Repubblica dell’ex ambasciatore americano alla Nato, Kurt Volker. «Le simpatie per la Russia della Lega e di Berlusconi erano note - sottolinea - , ma ora il ritornello costante, non ho prove dirette personali, è che anche Fratelli d’Italia abbia ricevuto qualche aiuto». Parole che si prestano alla replica di Meloni: «O ci forniscono le prove, o dovremo querelarli per diffamazione».

Quanto alla Lega «sono mesi che lo sentiamo dire, ma non c’è niente di concreto». «Mai chiesto un rublo, un franco o un sesterzo », assicura Matteo Salvini. Era stato Guido Crosetto, di Fdi, appena uscita la notizia, a chiedere chiarezza, evocando l’ipotesi di «alto tradimento». Ma per il segretario della Lega «prendere finanziamenti dall’estero più che alto tradimento, sarebbe illegale », perciò avverte: «Quereliamo chiunque si permetta di dire che abbiamo chiesto o preso soldi dalla Russia. Stiamo parlando di aria fritta, del nulla».

Ed ecco Silvio Berlusconi: «Di questa vicenda davvero non so nulla, se non quello che leggo sui giornali», premette. «Forza Italia naturalmente non è coinvolta in alcun modo. Il nostro finanziamento è quanto di più trasparente ci può essere anche perché fino a quando la legge lo ha consentito me ne sono fatto carico integralmente io», assicura. E rincara: «Gli unici fondi provenienti da Mosca sono quelli che ha incassato il Partito comunista italiano per tutti gli anni della guerra fredda». Giuseppe Conte tiene fuori anche il suo M5s, che «agisce sempre in piena trasparenza e non c’è nessuna possibilità che possa essere coinvolto e subire interferenze ». La questione resta quindi avvolta nel mistero, ma allarma l’Europa, per «il modo in cui gli autocrati stranieri prendono di mira i nostri stessi Paesi», con finanziamenti «che minano i nostri valori.

La loro disinformazione si sta diffondendo da Internet nelle aule delle nostre università », dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. «Dobbiamo proteggerci meglio dalle interferenze maligne». E annuncia «un pacchetto di difesa della democrazia» che «porterà alla luce l’influenza straniera nascosta e finanziamenti loschi. Non permetteremo ai cavalli di Troia di nessuna autocrazia di attaccare le nostre democrazie dall’interno ».

Anche la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola esprime «grande preoccupazione». Per il politologo americano Edward Luttwak, tra i percettori dei presunti finanziamenti russi «evidentemente ci sono anche italiani». Le informazioni alla base del rapporto «sono a disposizione degli alleati degli Usa come l’Italia: «Il Copasir - suggerisce - può chiedere alla vostra intelligence di domandare a sua volta ai colleghi americani ».

Dunque occorrerà attendere l’audizione del sottosegretario Gabrielli, domani, al Copasir. «Chiediamo al governo che sia fatta chiarezza prima del voto su una vicenda gravissima», auspica il segretario del Pd Enrico Letta, che però rimarca: «È grave che la Lega non abbia disdetto il suo gemellaggio con Russia unita, il principale partito russo, con quello che avviene in Ucraina ». E intanto Verdi e Sinistra italiana hanno presentato sulla vicenda un esposto alla Procura di Roma.

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