martedì 10 marzo 2009
Delibera approvata con 22 sì, 16 no e 3 astenuti. Il Pd si è spaccato. La capogruppo del partito aveva proposto il rinvio. La Chiesa fiorentina contesta pesantemente la decisione «offensiva e pretestuosa», che non ha tenuto presente gli orientamenti di quella parte della città su posizioni diverse rispetto al padre di Eluana.
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Il Consiglio comunale di Firenze ha approvato ieri a maggioranza una delibera per il ' conferimen­to della cittadinanza onoraria a Bep­pino Englaro'. Hanno votato a favo­re della proposta presentata da Ales­sandro Falciani, capogruppo del Par­tito socialista, 22 consiglieri su 41 pre­senti, 16 i contrari, 3 gli astenuti. La votazione è avvenuta nel tardo po­meriggio dopo ore di acceso dibatti­to e dopo la bocciatura di una propo­sta di rinvio presentata dal capo­gruppo del Partito democratico, Ro­sa Maria De Giorgi, raccogliendo il tentativo di mediazione del sindaco Leonardo Domenici che aveva pro­posto di «trovare un’altra modalità per esprimere la solidarietà ad Englaro » , anche per evitare una spaccatura non solo all’interno dell’Assemblea ma anche, e forse soprattutto, all’inter­no del suo partito dove la stessa De Giorgi aveva in precedenza definito « una provocazione » la proposta di Falciani. Spaccato il Pd, compatta invece l’op­posizione nel contestare l’uso politi­co della cittadinanza onoraria finora concessa all’unanimità e a personag­gi del calibro di Chiara Lubich o di Ko­fi Annan. Immediato il commento e la presa di posizione della Chiesa fiorentina, che parla di tentativo « di dare un tono di protagonismo a un finale di legisla­tura perlomeno problematico, ap­provando la concessione della citta­dinanza onoraria a Giuseppe Engla­ro, protagonista di una delle vicende più laceranti per la convivenza civile del nostro Paese. Opporsi a questa im­provvida decisione non vuole dire op­porsi alla persona del signor Englaro o voler mancare di rispetto alla sua dolorosa vicenda familiare. Ma dopo aver assicurato rispetto e compren­sione, si ritiene doveroso affermare con nettezza che l’atto che una parte del Consiglio comunale ha voluto im­porre a tutta la città appare prete­stuoso, offensivo e distruttivo» . «La pretestuosità più evidente – si leg­ge ancora nella nota diffusa dall’uffi­cio stampa della diocesi – è nel voler imporre alla città una scelta che ser­viva soltanto a segnare i confini di u­na parte politica e a spostarli in dire­zione di un più accentuato laicismo, rispetto a quanto gli stessi cittadini a­vevano voluto esprimere nelle recen­ti elezioni primarie di quello stesso settore politico » . « Ma l’offesa più grande – si legge an­cora – è stata fatta verso i genitori, fra­telli, amici e gruppi di volontari che si stringono attorno ai loro oltre 2500 cari che vivono in situazioni similari a quelle da cui è stata strappata a for­za Eluana Englaro». Parlando di «sciagurata delibera» e di mancanza di interesse per la «convi­venza civica», la Chiesa fiorentina annuncia che sulla sacralità della vi­ta «non farà mai un passo indietro e denuncerà con forza ogni sopruso, perché tale è l’atto nefasto appena deciso» . Ma Firenze oggi replica: si riunisce stamani in seduta addirittura straor­dinaria il Consiglio regionale della To­scana per discutere e votare degli at­ti presentati sul tema del testamento biologico e sulla vicenda di Eluana Englaro. Sul tavolo, la proposta di ri­soluzione sull’urgenza di una legge di disciplina del testamento biologico, presentata dal Pd, e le mozioni pre­sentate da vari gruppi politici ( Ps, Sd con Prc, Verdi, Gruppo misto).
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