martedì 28 dicembre 2010
Il quotidiano Libero ha rIferito di supposti piani per un attentato a Gianfranco Fini, organizzato allo scopo di ferirlo e far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il presidente della Camera querela, mentre la Procura di Bari apre un'inchiesta per "attentato per finalità terroristiche o di eversione".
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Solleva un polverone giudiziario e politico un articolo di Maurizio Belpietro, in cui l’editore-direttore di Libero ri­ferisce di supposti piani per un attentato a Gianfranco Fini, organizzato allo scopo non di ucciderlo, ma di far in­colpare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Belpietro, sul giornale di ieri, racconta di essere stato contat­tato da una persona («apparentemente un ti­zio con tutti i venerdì a posto») che gli avreb­be svelato un disegno di non meglio precisa­ti mandanti, affidato a malavitosi pugliesi per 200mila euro. Il compito? Ferire il presiden­te della Camera durante una visita ad Andria in primavera, poco prima delle possibili ele­zioni. Obiettivo? Condizionare l’esito del vo­to e «attribuire l’organizzazione dell’agguato ad ambienti vicini a Berlusconi». A questa vi­cenda Belpietro ne affianca un’altra a sfondo sessuale, che vedrebbe protagonista sempre Fini, stando stavolta al racconto (videoregi­strato) di una 'professionista' modenese.Certo, il giornalista si domanda se queste «strane voci» siano vere o false, e se per caso ci sia «qualcuno che ha interesse a intorbidire le acque, diffamando il presidente della Camera» o a diffondere «polpette avvelenate» per «intaccare la credi­bilità di Libero ». Fatto sta che l’allarme sul progetto di atten­tato non passa inosservato: anzi, catalizza l’attenzione della magistratura e si attira gli strali dei finiani. Belpietro viene sentito dal procuratore aggiunto di Milano, Armando Spata­ro, capo del pool antiterrorismo. «Mi sono limitato a confer­mare quanto scritto – spiega all’uscita – e a riferire quanto sa­pevo». Sono ben tre le procure che ci vogliono vedere chiaro. Oltre a quella del capoluogo lombardo (che ha aperto un fa­scicolo senza ipotesi di reato, né indagati) si muovono, infat­ti, quella di Trani, competente per territorio, e la Direzione di­strettuale antimafia di Bari, per coordinare le indagini e veri­ficare la sussistenza della minaccia, visto che il codice di procedura penale, in caso di at­tentato a un’alta carica dello Stato, prevede la competenza dell’antimafia. Si è anche ap­preso che il procuratore barese, Antonio Lau­dati, si sarebbe sentito con Spataro.Indignati i commenti di Futuro e libertà, che reagisce a ranghi compatti. Benedetto Della Vedova chiede l’intervento dell’ordine dei giornalisti. Nino Lo Presti parla di «delirio». L’associazione dei finiani, Generazione Ita­lia, invita a un «liberalissimo boicottaggio di Libero». Ci pensa un velenoso Italo Bocchi­no a tirare in ballo l’attentato al quale lo stes­so Belpietro sarebbe di recente scampato. Il capogruppo di Fli alla Camera innanzitutto bolla l’editoriale come «tesi fol­le », che «la dice lunga sullo scadimento di certo giornalismo italiano». Poi affonda: se proprio vuol saperne di più su falsi attentati, Belpietro «può chiedere al suo caposcorta». Infine, sulle «donne a pagamento deve rivolgersi ad altri palazzi del­la politica».FINI QUERELAIl presidente della Camera Gianfranco Fini ha deciso di querelare Libero e il giornale. A darne notizia è stato il portavoce di Fini, Fabrizio Alfano. "In relazione a quanto pubblicato ieri e oggi dai  quotidiani Giornale e Libero, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha dato mandato di adire le vie legali a tutela della propria onorabilità", si legge in una dichiarazione di Alfano.BELPIETRO NON RIVELA LA FONTEMaurizio Belpietro, direttore di Libero, sentito ieri dal procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, in riguardo al fondo pubblicato dal quotidiano  su un presunto attentato al presidente della Camera, Gianfranco Fini, non ha rivelato al pm la sua fonte e adesso aspetta che  sulla vicenda indaghi la magistratura. Lo ha spiegato lui stesso. Belpietro non si aspetta "nessuna evoluzione" della vicenda, quanto piuttosto "che facciano indagini su fatto che non potevo non raccontare", anche in considerazione del "rilievo" delle persone coinvolte.LA PROCURA DI BARI APRE UN FASCICOLOLa Procura distrettuale di Bari ha aperto un fascicolo per "attentato per finalità terroristiche o di eversione" (art.280 del codice penale) in relazione ai contenuti dell'editoriale di ieri del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, riguardante il progetto di un attentato al presidente della Camera, Gianfranco Fini, da compiere in una sua prossima visita ad Andria. L'ipotesi di reato è nei confrontidi sconosciuti.
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