lunedì 11 dicembre 2023
I dati del 2023 diffusi dalla Polizia. A oggi uccise 110 donne, 90 per mano del partner o ex partner
Manifestazione a Napoli contro la violenza alle donne

Manifestazione a Napoli contro la violenza alle donne - ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

Andrà aggiornato ancora, il registro delle donne uccise in questo 2023 che sta per finire. A oggi sono 110. L’ultima è Rossella Cominotti, 53 anni, trovata morta in un hotel di La Spezia per mano del marito. Ultima fino alla prossima, perché le statistiche sono impietose: una vittima ogni tre giorni. La quasi totalità, 91, ha trovato la morte in ambito familiare o affettivo. Un dato in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo il report “Il pregiudizio e la violenza contro le donne” presentato dal Servizio Analisi Criminale della Polizia, che non parla specificamente di femminicidio. Uccise – nell’ordine di frequenza degli episodi - con armi improprie e coltelli, pistole, percosse e asfissia. Le vittime di compagni ed ex sono soprattutto italiane (81%) e mature: nel 64% dei casi avevano più di 45 anni e in un caso su tre più di 65.

Efficaci le misure di protezione

Un affresco già noto, cui però si aggiunge qualche considerazione sui reati che, intercettati, possono salvare una vita. L’approvazione del Codice Rosso, nel luglio 2019, che ha rafforzato le tutele per le vittime, introdotto alcuni nuovi reati specifici e inasprito le pene, ha prodotto una maggiore protezione per le donne. Calano infatti le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento e diminuiscono anche le lesioni con sfregio al viso (-14%). È stato intercettato più spesso il reato di costrizione al matrimonio: 16 casi nei primi nove mesi del 2023 contro gli 11 dello stesso periodo del 2022. Segno che l’asticella dell’attenzione da parte di scuola e servizi sociali si è alzata e che le vittime denunciano di più, anche grazie all’impatto suscitato dalla tragedia di Saman Abbas, la giovane pachistana uccisa dai familiari nel 2021 perché si opponeva a un matrimonio forzato. Dall’entrata in vigore del Codice Rosso, che ha colmato il vuoto normativo su questo tema, si sono complessivamente aperte 69 inchieste, che hanno coinvolto per l’88% ragazze, di cui una su tre è minorenne e il 65% di nazionalità straniera.

I reati-spia

E sempre fino a settembre, un incremento è stato registrato per quanto riguarda i reati-spia, segno anche in questo caso che le donne si fidano di più e denunciano i loro persecutori: gli ammonimenti del questore per violenza domestica sono aumentati del 33% mentre quelli per stalking del 17%. Calano anche le violenze sessuali, meno 12 per cento.

La panchina rossa danneggiata

La lotta alla violenza contro le donne, anziché unire, talvolta diventa divisiva. Così ieri una panchina rossa, fresca di inaugurazione all’Università La Sapienza, è stata immediatamente danneggiata da una banda di “autonomi”, al grido di “A noi delle panchine non frega nulla, vogliamo Centri antiviolenza e consultori”. Il simbolo antiviolenza sarà ripristinato, ha assicurato indignata la rettrice Antonella Polimeni.

L’odio social verso Gino Cecchettin

Altrettanto sconvolgente il trattamento riservato al padre di Giulia Cecchettin, la 22enne padovana massacrata tra l’11 e il 12 novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta, diventato bersaglio di odio (non solo) social. La sua colpa: essersi esposto, aver trasformato il dolore privato in un impegno per cambiare, per quanto possibile, la cultura e la società. Domenica sera, ospite di Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa”, ha ribadito considerazioni già espresse, come la sua volontà di non odiare ma di voler continuare ad amare. O come il richiamo alla responsabilità di tutti: uomini, scuola, famiglia, per sconfiggere la cultura patriarcale del possesso. Messo alla berlina per presunti vecchi messaggi social a sfondo sessista, e accusato di voler colpevolizzare tutti gli uomini, senza sfumature. L’avvocato Stefano Tigani ha già annunciato due querele per diffamazione.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: