venerdì 21 febbraio 2014
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Matteo Renzi schiera nella sua quadra di governo, alla Farnesina, Federica Mogherini, la giovane responsabile Esteri e Europa del "suo" Pd che ha voluto nella segreteria dopo le primarie. Una sorpresa inattesa per i tanti che nelle ultime ore davano quasi per scontata la riconferma di Emma Bonino, e che rappresenta una scelta di forte discontinuità. Proprio per quel ministero-chiave, la Farnesina appunto, al quale spetta il compito di sbrogliare uno dei nodi più intricati e urgenti per il nuovo governo: il caso marò. Toccherà quindi alla Mogherini, 41 anni, la più giovane ministro degli Esteri dai tempi di Galeazzo Ciano, guidare le Feluche e già nelle prossime ore mettere le mani sullo spinoso dossier dei due fucilieri di marina, da oltre due anni trattenuti in India che l'Italia vuole riportare a casa il prima possibile. E dare risposte, insieme al nuovo team di Palazzo Chigi, nei primi giorni della prossima settimana, quando si saprà - la decisione è attesa a Delhi lunedì - se l'India sarà in grado di dire l'ultima parola o continuerà a fare melina, costringendo Roma a fare un passo importante. Passo che spetta alla nuova squadra di Renzi, aveva ricordato nei giorni scorsi la Bonino, che lascia alla Mogherini (un'altra donna, la terza alla Farnesina) "diverse opzioni" sul tappeto, compresa quella già 'esploratà nell'ultima riunione della task-force del governo uscente dell'arbitrato internazionale. Ma al di là del caso marò, i dossier che attendono il nuovo capo della diplomazia italiana, sono tanti. E complessi. Dalla Siria all'Afghanistan, dall'Iran all'Egitto passando per la difficile situazione nei Paesi delle primavere arabe. Senza dimenticare i rapporti cruciali di Roma. Quelli con gli Stati Uniti di Barack Obama, ma anche con le cancellerie europee in vista del semestre italiano e di quello svolta 'meno rigore più crescità di cui Renzi ha fatto uno slogan. Senza dimenticare Israele, la Russia di Putin e tutti quei Paesi mediorientali co-protagonisti del futuro della regione. In un dribbling di equilibri internazionali e rapporti bilaterali all'insegna della credibilità e della affidabilità del sistema Paese.  Classe 1973, sposata con due bambine, si è laureata in Scienze Politiche a La Sapienza con con una tesi di filosofia politica sul rapporto tra religione e politica nell'Islam, fatta durante l'Erasmus a Aix-en-Provence, in Francia. Nel 1996 si iscrive alla Sinistra giovanile e nel 2001 entra nel Consiglio Nazionale Ds, e poi nella Direzione Nazionale e nel Comitato Politico. Nel 2003 inizia a lavorare al Dipartimento Esteri dei DS, prima come responsabile del rapporto con i movimenti, poi coordinatrice del Dipartimento, e da ultimo come responsabile delle Relazioni Internazionali. Ha seguito in particolare i dossier relativi all'Iraq, l'Afghanistan, il processo di pace in Medio Oriente e tenuto relazioni con il Partito Socialista Europeo, l'Internazionale Socialista, ed i partiti che ne fanno parte. Con un'attenzione particolare ai rapporti con i Democratici americani. "Amo viaggiare (ovunque, sempre e in ogni modo), leggere (romanzi, preferibilmente gialli) e passare tempo con la mia famiglia e le persone che amo", scrive nel suo curriculum autografo in cui non dimentica di citare anche "qualche lavoretto ai call center" dopo la laurea. Il nuovo ministro, membro dello Iai e presidente della delegazione parlamentare italiana all'Assemblea atlantica, nei giorni scorsi è stata con una piccola delegazione Nato a Kiev alla vigilia del bagno di sangue dei giorni scorsi. Per tornare con una convinzione: l'unica strada è quella della mediazione.
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