sabato 6 maggio 2017
La solidarietà del dg Campo Dall’Orto: per noi è un patrimonio. Il conduttore: «Non posso rimanere se vengo considerato un costo, un peso e non un valore»
Fazio accusa: mai così forte l'ingerenza politica alla tv pubblica
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Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, "coccola" Fabio Fazio dopo il suo sfogo al Festival della tv di Dogliani (Cuneo). «Per me è un patrimonio della Rai. Non è un volto, è un autore, e la tv si fa con gli autori», ha detto il dg intervistato dallo stesso Aldo Grasso. «Le minacce che ha raccontato di aver ricevuto Fazio – ha aggiunto Campo Dall’Orto – sono difficili da accettare. Ha tutta la mia vicinanza e solidarietà». Poco prima, infatti, il conduttore di Che tempo che fa, intervistato dallo stesso critico televisivo, aveva dichiarato che «mai l’ingerenza politica è stata così forte come in questi tempi sulla tv pubblica». Fazio ha poi spiegato: «Non posso rimanere in Rai se vengo considerato un costo, un peso e non un valore. Per rimanere deve essere chiara questa cosa. Ma deve dircelo chi in questi mesi sta dicendo il contrario. Dopo 33 anni di Rai e tante bellissime pagine scritte insieme essere considerati un costo non è ammissibile. Quello che non è più pensabile è essere considerato uno che prende qualcosa che non è suo».

«Dopo tanti anni di carriera è più difficile trovare un modo di rimanere che andare via – ha continuato il conduttore, il cui contratto con la Rai è in scadenza a giugno –. Io sono consapevolissimo di essere un privilegiato, fortunatissimo, che guadagna molto. Ma siamo qui a parlare di tv. Io mi sono chiesto in queste settimane e in questi mesi cosa dovrò fare. E una cosa la so: quello che non dovrò fare è portare i figli a scuola e rischiare di essere insultati per quello che ho preso o non ho preso o essere minacciati di morte sui social». Secondo Fazio «il tema è: la Rai sta sul mercato sì o no? Se ci sta, deve poter prendere sul mercato, con le regole del mercato, quelli che la aiutano a stare sul mercato. Oppure bisogna chiedersi se invece la Rai debba essere una specie di ammortizzatore sociale, un luogo di esercizio del potere».

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