giovedì 24 febbraio 2011
Torna in libertà l'ex amministratore delegato di Fastweb, Silvio Scaglia, imputato nel processo per il riciclaggio di due miliardi di euro. Lo ha disposto la prima sezione del Tribunale di Roma. Scaglia si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 17 maggio in Val d'Aosta. L'ex amministratore delegato è accusato di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale.
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Torna in libertà l'ex amministratore delegato di Fastweb, Silvio Scaglia, imputato nel processo per il riciclaggio di due miliardi di euro. Lo ha disposto la prima sezione del Tribunale di Roma accogliendo una istanza presentata dai legali del manager. Scaglia si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 17 maggio in Val d'Aosta. L'ex amministratore delegato è accusato di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale ed era stato arrestato un anno fa nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma. Sull'istanza di scarcerazione, presentata da Pier Maria Corso e Antonio Fiorella, ieri era arrivato il parere favorevole alla scarcerazione da parte della Procura di Roma.In base a quanto si apprende da fonti giudiziarie, il Tribunale di Roma ha concesso la libertà anche a Mario Rossetti, ex componente del cda di Fastweb, anche lui sotto processo per la medesima vicenda."Torno in libertà dopo un anno di prigione e arresti domiciliari. Vivo da anni all'estero e appena saputo del mandato di cattura sono rientrato immediatamente in Italia a disposizione dell'autorità giudiziaria consapevole di dover passare in carcere il tempo necessario per chiarire la mia estraneità ad ogni illecito. Non mi sarei mai aspettato un percorso così drammatico". Sono le prime parole dell'ex amministratore di Fastweb Silvio Scaglia. Il manager prosegue affermando: "Non mi sarei mai aspettato un percorso così travagliato, lungo e drammatico, ma rispetto la giustizia e resto convinto della correttezza della mia scelta iniziale e conto sul processo in corso per rendere evidente la mia innocenza".Il manager infine ringrazia la famiglia e "tutti coloro che hanno continuato a credere in me e mi hanno sostenuto in questo tremendo periodo della mia vita".
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