martedì 26 ottobre 2010
Gaudiano (Iss): gli acquisti online sono truffe per il 59%. Ma del restante 1% soltanto il 5% è autentico. D’Ambrosio (Pdl): entro fine anno la firma della Convenzione Medicrime del Consiglio d’Europa.
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Sottolineare il valore del bene farmaco, con tutta la filiera di produzione di qualità che lo precede, è l’unico modo per convincere i cittadini a non rivolgersi a un mercato parallelo, dove pullulano contraffazioni e truffe, ma restare legati alla qualità che si trova nel canale farmacia. È questo uno dei messaggi chiave, sottolineato da Gianfranco Miglio (presidente di Mipharm) alla tavola rotonda che ha rilanciato l’allarme sulla contraffazione dei farmaci, fenomeno esteso quanto sfuggente, che può provocare gravi danni alla salute, oltre a perdite certe sia «alle aziende che investono, all’erario dello Stato e alle regole del mercato del lavoro» ha sottolineato il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (Pdl), presidente della commissione d’indagine sul tema. Si stima, ha detto il senatore, che il mercato dei farmaci contraffatti valga 70 miliardi solo negli Stati Uniti (cifre probabilmente sottostimate), mentre Maria Cristina Gaudiano, del Dipartimento del farmaco dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha segnalato che nel mondo il numero di medicinali contraffatti varia dall’1 al 10%: cifre più importanti nei Paesi in via di sviluppo, ma in aumento anche in Europa e in Nord America soprattutto per i medicinali costosi, che migliorano lo stile di vita, quali ormoni, steroidi, farmaci contro l’impotenza, ma anche antipertensivi e antitumorali. I rischi variano dall’assenza di principio attivo (quindi inefficacia del farmaco, che diventa un dramma se si tratta di un salvavita) alla tossicità, al ritardo o incompletezza della risposta terapeutica. Internet soprattutto, ma anche palestre, sexy shop e negozi etnici sono i canali attraverso i quali si diffondono nel nostro Paese prodotti che di terapeutico hanno ben poco a parte il nome che portano, ha aggiunto Gaudiano, illustrando i risultati di un campionamento sui prodotti pubblicizzati online eseguito da Impact Italia, gruppo di lavoro costituito nel 2007 e composto da esperti di Agenzia italiana del farmaco, Nas, Iss, ministeri della Salute, dell’Interno e dello Sviluppo economico e Agenzia delle dogane. «In una prima serie di acquisti – ha riferito Gaudiano – il 59% si è rivelato semplicemente una truffa, perché non è arrivato alcun prodotto. Del restante 41% dei prodotti acquistati, solo il 5% era autentico, il 21% contraffatto e ben il 74% copie illegali dei farmaci». D’altra parte, ha lamentato Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, «si continua a fare tanta confusione sui generici mettendone in dubbio la qualità: osservo solo che le grandi multinazionali che li producono sono le stesse che producevano il principio attivo per gli originali». La risposta alla contraffazione non può che basarsi, ha detto ancora il senatore D’Ambrosio Lettieri, su una corretta informazione del valore del farmaco e su un contrasto coordinato al fenomeno: «La Convenzione Medicrime, predisposta dal Consiglio d’Europa, è un passo importante in questa direzione. Dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno – l’Italia ha già indicato di essere favorevole – ed estendersi oltre i confini del nostro Continente: Stati Uniti e Giappone hanno già indicato di volersi unire in questa battaglia».
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