venerdì 21 settembre 2018
Sull'isola che nel 1941 battezzò il Manifesto, un'installazione di bandiere europee, rosse invece che blu, segnala - come in caso di mare grosso - il pericolo in cui naviga l'Ue scossa dai populismi
Il Municipio del Comune di Ventotene (foto L.Liverani)

Il Municipio del Comune di Ventotene (foto L.Liverani)

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Trenta bandiere uguali sventolano davanti al municipio di Ventotene, l'isola pontina sede di confino durante il regime fascista. Proprio nel luogo in cui Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 redassero clandestinamente il Manifesto "Per un'europa libera e unita", pubblicato poi da Eugenio Colorni. Trenta bandiere ispirate al drappo istituzionale dell'Unione Europea, ma con le stelle dei paesi membri adagiate su fondo rosso fiammante, anziché blu. Dello stesso colore cioè delle bandiere issate in caso di mare grosso. Perché l'Ue sta navigando in acque tempestose, sballottata tra le contestazioni dei movimenti sovranisti e la messa in discussione dei suoi principi solidaristici dalle forze populiste. E proprio dalla culla dell'ideale europeista parte il segnale di pericolo per l'Ue.

L'allarme per la tenuta ideale dell'Europa è un «intervento urbano, non un'opera d'arte», spiegano i promotori dell'iniziativa "Confluenze" curata da Origini, un «progetto culturale d'impegno per la coesione civile e la promozione dei patrimoni culturali delle comunita», in collaborazione con le istituzione pubbliche. Il progetto è condiviso infatti con l'amministrazione comunale di Ventotene e con Open Group, in collaborazione con l'Università di RomaTre: durerà tre anni, a partire dalla primavera 2019, attivando sull'isola pontina manifestazioni e attività culturali con artisti e personalità.

«Europe alert/Burning flags» è il nome scelto per l'installazione delle "bandiere in fiamme" per l' "allarme rosso" per l'Europa. E Ventotene è solo il primo capitolo, la tappa di avvio che fino al 12 ottobre ospiterà i vessilli. Poi l'installazione si sposterà a San Giovanni di Stella, in provincia di Savona, paese natale proprio di Sandro Pertini, primo comune che ha deciso di raccogliere il testimone di questo progetto urbano delle bandiere che "bruciano d'urgenza" per un'Europa più unita, cooperativa, solidale e responsabile. L'isola pontina condivide tutti i problemi del Vecchio continente, per primo quello della flessione demografica: l'anno scorso erano solo due le alunne della scuola media locale Altiero Spinelli: le due ragazze si sono diplomate e proseguiranno gli studi alle superiori che si trovano a Formia (LT), sulla terraferma. E la scuola media di Ventotene ora non ha ripreso le lezioni perché non ci sono - per quest'anno - nuovi iscritti. Caduto nel vuoto il tentativo del sindaco Gerardo Santomauro di ospitare sull'isola due famiglie di profughi siriani con tre minori.



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