lunedì 4 maggio 2015

​Decorati diversi militari che si sono distinti in Afghanistan e nell'operazione "strade sicure"

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L'Esercito italiano ha compiuto oggi 154 anni nel segno della missione in Afghanistan, ormai alle battute finali dopo oltre dieci anni e molti caduti. Un impegno massiccio, specie quello dell'Esercito, suggellato dal conferimento della Medaglia d'oro al valor militare alla Bandiera di guerra della Forza armata e di altri riconoscimenti ad alcuni militari rimasti feriti in varie azioni di guerra. Tra loro Monica Graziana Contrafatto, bersagliere, rimasta gravemente ferita da una granata nel corso di un attacco talebano dopo aver salvato la vita a diversi suoi commilitoni. Le è stata conferita la medaglia d'oro al valore dell'Esercito. Mentre una medaglia d'argento al valore è andata al bersagliere Pasquale Mele, di Napoli, mitragliere di bordo di un mezzo saltato su un ordigno, che è riuscito a proteggere i compagni rimasti intrappolati sparando contro gli aggressori, pur essendo stato seriamente ferito. Medaglia di bronzo a un tenente incursore della famosa Task force 45, Giovanni Iafolla, di Bergamo, che ha salvato la vita ad alcuni militari afgani rimasti feriti durante un blitz per la cattura di un capo talebano. Stesso riconoscimento anche al maresciallo Luca Costanzo, di Vittoria (Ragusa), che è riuscito "con particolare coraggio" a neutralizzare gli insorti che avevano teso al suo plotone un'imboscata. Premiato con una medaglia d'argento al valore dell'Esercito anche il caporal maggiore capo Gennaro D'Agostino, di Napoli, ma questa volta l'Afghanistan non c'entra: era impegnato nell'operazione 'Strade sicure', nella sua città, quando ha sventato la rapina ai passeggeri di un'auto. Nel corso della cerimonia - che dopo un paio d'anni di austerity è tornata a celebrarsi in modo solenne, nell'ippodromo militare di Tor di Quinto, con reparti, cavalli e mezzi schierati - il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha tra l'altro sottolineato l'impegno dei militari dell'Esercito dentro e fuori i confini nazionali, "lì dove è minacciata la stabilità e la sicurezza internazionale", a "tutela di chi non si può difendere, e dei suoi diritti", "mettendo a rischio, con coraggio e solidarietà umana, anche la propria vita". Il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa, ha ricordato le "nuove sfide, dal terrorismo al Mediterraneo, che vanno affrontate con un approccio sinergico e corale: interforze, interministeriale, internazionale. In questo contesto il Libro Bianco della Difesa indica quali sono le priorità dello strumento militare, gli scopi, le missioni, dovendo contare su una programmazione finanziaria certa". Attualmente sono oltre 2.400 i militari dell'Esercito impegnati in diverse missioni 'fuori area' - dall'Afghanistan al Kosovo, al Mali - e oltre 6.600 quelli dell'Operazione 'Strade sicure' in Italia. Dunque l'Esercito quale "saldo punto di riferimento tanto a livello internazionale, quanto per la collettività nazionale", "sempre pronto rispetto alle esigenze del Paese", ha detto il generale Danilo Errico, capo di Stato maggiore della Forza armata, citando le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio augurale.
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