mercoledì 21 giugno 2023
Uno dei temi proposti parte dalla lettera aperta del 2021 di accademici all'allora ministro dell'Istruzione Bianchi. Il Pd: strumentalizzazione e attacco politico
Le tracce di italiano: l'idea di nazione, Moravia, Fallaci. E una polemica

Ansa

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Per la letteratura Moravia e Quasimodo, per la storia l'idea di nazione secondo Chabod. E poi come cambia il concetto di attesa nell'era dell'istantaneità di WhatsApp, Oriana Fallaci con la sua "Intervista sulla storia" e un brano dall'ultimo libro di Piero Angela. Sono gli argomenti proposti agli studenti per la prima prova dell'esame di maturità, quella di italiana, che ha preso il via stamani alle 8.30 in tutta Italia. QUI IL TESTO INTEGRALE DI TUTTE LE TRACCE

"Le attese della vigilia sono state in parte rispettate: se nessuno si aspettava gli autori scelti per l'analisi del testo, vale a dire Quasimodo (assente dal 2014) e Moravia (mai proposto), nelle varie tracce ricorrono comunque temi come la tecnologia, evocata nella poesia di Salvatore Quasimodo, nel testo argomentativo Piero Angela e nell'articolo di Marco Belpoliti, o l'Europa, nel testo di Federico Chabod" ha commentato il direttore di Skuola.net, Daniele Grassucci.

La traccia di analisi e interpretazione di un testo letterario è sul romanzo Gli Indifferenti di Alberto Moravia. Si tratta del capolavoro dello scrittore romano, pubblicato nel 1929. I protagonisti sono i fratelli Carla e Michele Ardengo, incapaci di opporsi ai propositi di Leo Merumeci, amante della loro madre che tenta di impossessarsi dei beni e della villa di loro proprietà. Gli studenti devono sintetizzare il contenuto, rispondere ad una serie di domande punto per punto o costruendo un unico discorso, commentare il brano proposto elaborando una propria riflessione sulla rappresentazione del mondo borghese come delineata criticamente da Moravia e, volendo, mettendo il testo in relazione ad altri suoi scritti o facendo riferimento ad autori italiani e stranieri.

Un'altra traccia riguarda l'analisi e l'interpretazione della poesia di Salvatore Quasimodo Alla nuova luna, contenuta nella raccolta La terra impareggiabile del 1958. Il testo poetico testimonia - si legge nella traccia - l'attenzione di Quasimodo per il mondo a lui contemporaneo e la sua riflessione sul progresso scientifico e sulla responsabilità degli scienziati in un'epoca di importanti innovazioni tecnologiche. Il candidato deve rispondere a una serie di domande di comprensione e analisi del testo e, facendo riferimento alla produzione poetica di Quasimodo, elaborare una propria riflessione sulle modalità con cui la letteratura affronta i temi del progresso.

Il poeta siciliano, Nobel per la letteratura, viene proposto per la terza volta all'esame di maturità: era stato selezionato anche nel 2002 e nel 2014 dagli allora ministri Moratti e Giannini. Raggiunge così, a quota tre, Montale e Ungaretti.

Quanto al testo argomentativo, una delle tracce riporta uno scritto di Piero Angela tratto dal libro ''Dieci cose che ho imparato'', edito da Mondadori. Si pongono al candidato una serie di domande e si sottolinea come Angela attribuisca un valore essenziale alla creatività umana nella corsa verso l'innovazione. Viene chiesto al maturando se condivide le considerazioni contenute nel brano e gli si chiede di elaborare un testo in cui si esprimono le proprie opinioni sull'argomento, organizzando una propria tesi e le argomentazioni a supporto.

Un'altra traccia è incentrata su un brano di Oriana Fallaci, dal libro ''Intervista con la storia''. Nel brano citato nella traccia, che inizia con il passaggio "La storia e' fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta?" Oriana Fallaci affronta tra l'altro i temi della Guerra fredda e della minaccia nucleare, e ancora oggi, si sottolinea, "il susseguirsi di tensioni e conflitti non accenna a placarsi, anche nel nostro continente". Agli studenti si chiede se "la situazione e' ancora oggi nei termini descritti dalla giornalista".

Il testo argomentativo di carattere storico prende spunto dal libro ''L'idea di Nazione'' di Federico Chabod del 1961. Viene chiesto allo studente di riassumerne il contenuto e di rispondere ad una serie di domande sulle esigenze e gli obiettivi di Cavour nei confronti dell'Italia, sulla visione di Mazzini rispetto al fine supremo della nazione e cosa intende per 'umanità'. Si chiede anche di esporre le proprie considerazioni e riflettere sul valore da attribuire all'idea di nazione, facendo riferimento agli studi fatti e alle letture personali ed organizzando un testo in cui tesi e argomenti siano coerenti e coesi.

Sempre secondo Skuola.net, uno dei temi di attualità parte da un articolo del giornalista Marco Belpoliti, dal titolo ''Elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp'', pubblicato su ''La Repubblica'' nel 2018. Nel pezzo viene messo in evidenza un atteggiamento oggi comune, il non sapere attendere, il volere tutto e subito. A partire dal testo e traendo spunto dalle proprie esperienze, conoscenze e letture, viene chiesto al candidato di riflettere su quale valore possa avere l'attesa nella società del tempo reale.

Un'altra traccia di attualità richiama una lettera aperta inviata nel 2021 dal mondo accademico e culturale all'ex ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, che invita a reintrodurre le prove scritte alla Maturità. Lettera scritta durante il periodo pandemico. Nella lettera il mondo accademico e culturale evidenzia che nonostante i problemi causati dalla pandemia molte aule sono libere e possono ospitare i candidati dividendoli in piccoli gruppi perché l'esame "possa essere una verifica seria e impegnativa", cosa che "è interesse di tutti. Per i ragazzi la maturità deve costituire anche una porta di ingresso nell'età adulta" anche affrontando un po' di ansia, "solo così potranno uscirne con soddisfazione".

L'ex ministro Bianchi: attacco nei miei confronti. Il Pd: traccia strumentale

La traccia sulla lettera aperta inviata nel 2021 da accademici all'allora ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi viene ritenuta da quest'ultimo "offensiva, un attacco diretto". A colloquio con l'Ansa, Bianchi commenta: "In questa traccia vedo un attacco diretto nei miei confronti e non ce ne era motivo: ho lavorato tutto l'anno, da ministro, con centinaia di docenti e milioni di famiglie per riportare i ragazzi a scuola durante la pandemia. Tra l'altro, l'anno scorso la maturità è stata fatta con gli scritti. È stato fatto un errore a proporre questa traccia, anche dal punto di vista educativo. E la trovo pretestuosa dal punto di vista politico, perché vuole colpire tutti quelli che hanno lavorato per il bene della scuola".

"Nel 2021 - ricorda l'ex ministro dell'Istruzione - abbiamo fatto quello che era giusto e ragionevole, garantendo comunque, nonostante fossimo in piena pandemia, gli esami per tutti, come del resto ha scelto giustamente di fare quest'anno il ministro Giuseppe Valditara nelle zone alluvionate. Ho lavorato poi tutto l'anno con centinaia di docenti e milioni di famiglie per riportare i ragazzi a scuola e a giugno dello scorso anno abbiamo fatto degli esami scritti, proprio perché i ragazzi avevano potuto frequentare le lezioni in presenza, sottoponendo ai maturandi una serie di ottime tracce".

"Quindi oggi spingono i ragazzi a scrivere su una lettera che è stata poi è contraddetta dalla realtà, un fatto inesistente, dunque. Anche dal punto di vista educativo è sbagliato. Quella lettera, scritta da un un gruppo di persone autorevoli, non fu inviata neppure a me, formalmente non l'ho neppure ricevuta, fu mandata a un giornale". A scegliere le tracce, precisa il ministro, "è uno staff di esperti ma c'è una ordinanza specifica sulle tracce che firma il ministro dell'Istruzione".

Identica reazione dalla responsabile scuola del Pd, Irene Manzi: "Trovo molto grave la scelta di inserire tra i temi di attualità un commento ad una lettera aperta che alcuni esponenti del mondo accademico e culturale, nel 2021, scrissero all'allora ministro Bianchi per reintrodurre le prove scritte alla maturità, eliminate per il rischio contagio. Cercare di criticare in modo surrettizio la decisione difficile di un Ministro durante uno dei momenti più complicati della storia del Paese offre un'immagine davvero poco virtuosa dell'attuale amministrazione. E' un'idea della Politica come guerra. Un inedito che purtroppo non stupisce ma che non può passare sotto traccia. Dispiace che si voglia portare una questione dolorosa che, per colpa di certa politica, è stata strumentalizzata ed ideologizzata, all'interno di un momento così importante nella vita degli studenti. Una scelta ancora una volta divisiva ed ideologica rivolta contro chi ha preceduto l'attuale ministro al dicastero di Viale Trastevere. Una decisione senza precedenti non in linea con le istituzioni, che non fa onore a chi l'ha compiuta e che coinvolge il momento più importante del percorso scolastico delle studentesse e degli studenti".

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