Si chiama gas l'assassino che in una sonnolenta mattina di domenica milanese ha seminato la morte, stroncando la vita di due giovani fidanzati maceratesi, nel capoluogo lombardo per ragioni di studio, e uccidendo una madre, mentre le sue due bambine di undici e sette anni sono ricoverate in ospedale, così come il loro padre.
Quale sia stata la scintilla che ha provocato la tremenda
esplosione nell'appartamento abitato da Riccardo
Maglianesi, 27 anni, di Morrovalle, e dalla sua fidanzata Chiara
Magnamassa, di 22, di Monte San Giusto (Macerata) ancora non è
chiaro ma gli accertamenti dei Vigili del Fuoco e degli agenti
della Questura - tra i primi ad accorrere, tanto che tre
poliziotti sono rimasti feriti - hanno stabilito l'origine della
fuga sarebbe nella cucina dei due ragazzi, trovati morti a
letto.
Micaela Masella, che viveva nell'appartamento accanto, al
terzo piano, responsabile delle relazioni esterne del teatro
Carcano di Milano, è morta sul colpo, investita in pieno
dall'esplosione. Le sue due bambine, di undici e sette anni, si
sono salvate: una grazie anche all'aiuto di un passante che non
ha avuto remore a sfidare calcinacci e vetri che ancora stavano
cadendo. Le piccole sono nel Centro Grandi ustionati
dell'ospedale Niguarda di Milano con il padre, Giuseppe
Pellicanò, anch'egli rimasto ferito. Delle due quella più grave
è la più piccola, in prognosi riservata per ustioni di secondo
grado sul corpo.
Il pm di Milano Elio Ramondini ha aperto un'inchiesta con
l'ipotesi di reato iniziale di disastro colposo, per ora contro
ignoti. E questo sgombera il campo, cosa del resto chiarita
dagli inquirenti già nel pomeriggio, da ipotesi di gesti
volontari, come invece accaduto in passato in relazione a
tragedie di questo genere.
L'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco
Granelli, ha spiegato che, per coloro che non potranno tornare
nelle loro case perché inagibili (molti dei palazzi vicini hanno
avuto vetri infranti) sono stati messi a disposizione alberghi e
venti appartamenti di proprietà comunale. Una cinquantina le
famiglie della zona per ora fuori casa per motivi precauzionali
I residenti, dopo l'esplosione, sono corsi in strada, molti
ancora in pigiama e con addosso coperte recuperate in fretta e
furia. "Sembrava una bomba", raccontavano. Qualcuno, in prima
battuta, aveva pensato a un attentato. La Protezione civile
del comune ha allestito una tenda per rifornirli di acqua e un
panino. Il sindaco uscente Giuliano Pisapia ha proclamato il lutto
cittadino il giorno dei funerali delle vittime, mentre il
presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo ha chiamato per
informarsi sulle condizioni dei feriti.