giovedì 4 dicembre 2014
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“Sciacalli”. Usa questo termine monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas romana, per definire la rete criminale che non ha esitato a speculare anche sulla condizione degli immigrati. A proposito della frase intercettata dalle forze dell’ordine ( “Si fanno più soldi con gli immigrati che con la droga”) monsignor Feroci commenta ai microfoni di tg2000: “Sentendo queste parole mi è venuta in mente un’altra intercettazione; quella legata agli affari sul terremoto dell’Aquila. Muoiono le persone, tanto dolore, cadono le case, sconcerto, ma quello che ci ha sconcertato di più è stato sentire le risate delle persone; si parlavano e dicevano: adesso noi ci faremo il guadagno sopra. Oppure vedere persone che andavano nelle case a rubare. Li chiamavamo sciacalli”. Oggi, prosegue il sacerdote direttore della Caritas di Roma “credo che la parola che si debba utilizzare per queste persone che utilizzano gli ultimi, i poveri per fare interessi, sia la parola sciacallaggio. Purtroppo, la dobbiamo dire e quanto accaduto ci deve spingere ad un esame di coscienza”.
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