lunedì 2 febbraio 2009
Dopo la richiesta del padre Beppino la donna trasferita in ambulanza alla clinica «La Quiete», dove sarà dato corso alla sentenza che consente la sua morte. Protesta dei movimenti per la vita.
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18.00  -  Barragan: «Inconcepibile ucciderla così» È «inconcepibile pensare di uccidere una persona in questo modo»: lo ha affermato il presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, Javier Lozano Barragan riferendosi  all'interruzione dell'idratazione e dell'alimentazione per Eluana Englaro. «Quanto sta accadendo - ha aggiunto il cardinale - è un atto di antiumanesimo».17.20  -  Popolo della vita, a Roma candele accese tutta la notte«Non permettiamo di spegnere la speranza, non permettiamo di spegnere una vita». È quanto dichiara Alfredo Iorio al margine del presidio per la speranza contro il "viaggio della morte" di Eluana che si è svolto alle 16 a P.zza Montecitorio da parte di militanti e simpatizzanti del Popolo della Vita. Al grido "Lasciatela vivere" numerosi partecipanti hanno manifestato contro il distacco del sondino e la sospensione dell'alimentazione ad Eluana che avverrà fra tre giorni presso la clinica La Quiete di Udine dove Eluana è stata trasferita oggi da Lecco. Alla chiusura del sit-in il Popolo della Vita lancia un appello. «Mettere una candela sul davanzale delle nostre finestre e tenerle accesa tutta la notte. Un atto per fare luce nelle menti di chi si sta apprestando a sancire per Eluana la prima esecuzione capitale nella storia della nostra Repubblica».17.00  -  Beppino Englaro: «Non parlerò più»«Fino alla fine di questa vicenda  non parlerò più. Poi si vedrà se avrà un senso parlare oppure no»: lo ha detto in serata, a Udine, Beppino Englaro, papà di Eluana.16.35  -  Schifani: «Serve una legge, non lasciare sole le famiglie»«È il momento della vicinanza, della riflessione e della responsabilita». Lo ha dichiarato il Presidente del Senato, Renato Schifani, in merito agli ultimi sviluppi della vicenda di Eluana. «Quanto sta avvenendo pone ormai con drammaticità la necessità di un intervento legislativo che sappia prevenire e affrontare situazioni davanti alle quali le famiglie e le persone non possono essere lasciate sole. E apprezzo pienamente il lavoro che, con convinzione e prudenza, il Senato sta portando avanti per giungere al più presto a un risultato concreto sul tema del testamento biologico». Il Presidente del Senato ha proseguito invitando tutti a mettere da parte le diverse visioni politiche, per risolvere in breve tempo un problema «che lascia ciascuna coscienza divisa e incerta, qualunque sia la decisione che ritenga giusta». »L'immagine di Eluana - ha concluso Schifani - qualunque siano le convinzioni personali di ciascuno di noi, ci angoscia e rimane davanti a nostri occhi».15.43  -  Napolitano: «Ora serve una legge sul testamento biologico» In Italia nessuno parla di introdurre l'eutanasia, ma il caso di Eluana Englaro impone una pronta approvazione della legge sul testamento biologico che regoli i momenti finali della vita. Giorgio Napolitano, in visita di stato nel Granducato del Lussemburgo, sottolinea che si tratta di «questioni delicate» che necessitano di una «discussione pacata». Tutto questo «nulla ha a che vedere con l'eutanasia». Il caso Englaro nasce attorno al fatto che «la Cassazione ha colmato un vuoto legislativo, il quale deve essere colmato in modo definitivo dal Parlamento».15.26  -  Beppino Englaro è giunto a UdineBeppino Englaro è giunto a Udine alle 15.26. Ha raggiunto lo studio dell'avvocato Giuseppe Campeis per un colloquio. Englaro è arrivato da solo con la sua Bmw grigio metallizzata.15.07  -  Una decina di esposti alla procura di Udine: «Lasciarla morire è reato»Una diecina di esposti sono giunti oggi alla Procura della Repubblica di Udine e alla Questura del capoluogo friulano perchè intervengano per evitare l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana Englaro. Fra i vari esposti vi è quello inviato dall'avv. Paolo Panucci di Lecco e da un gruppo di legali lombardi alle Procure e alle Questure di udine e Lecco. Nell'esposto, ora all'esame dei magistrati friulani, i legali chiedono "di intervenire per evitare che si commetta un reato, che - ha spiegato l'avv.Panucci - sarebbe quello di omicidio in una delle sue diverse configurazioni giuridiche". Secondo i legali, che - ha spiegato Panucci - hanno promosso l'iniziativa a titolo personale - il decreto della Corte di Appello di Milano "autorizza il padre di Eluana a interrompere l'alimentazione e l'idratazione forzata, ma non esonera i medici dall'obbligo di intervenire per evitare la morte della donna». Per Panucci e gli altri legali, inoltre, «il consenso alla sospensione deve essere personale, certo, attuale e permanente sino alla data dell'intervento sanitario, cosa che - a loro parere - non si configura nel caso di Eluana».15.02  -  Scienza & Vita: «Invochiamo una vera e propria ingerenza umanitaria»«Dinanzi alla tragedia che si sta consumando a Udine e alla decisione di togliere l'acqua e il cibo a Eluana Englaro, invochiamo una vera e propria ingerenza umanitaria, in nome di un sacrosanto principio di precauzione che solo per lei non si vuole applicare». Così si esprime l'Associazione Scienza & Vita che da sempre sostiene che «la giovane Eluana è una persona in condizione di massima fragilità, un grande disabile, a cui si dovrebbe sentire l'urgenza di garantire il necessario per continuare a vivere, ovvero l'idratazione e l'alimentazione che non dovrebbero mai essere negate alle persone, e sono migliaia in Italia, che versano nelle stesse condizioni». Scienza & Vita pertanto annuncia che metterà in essere ogni tentativo, anche sul territorio friulano, perché emerga «il dissenso popolare rispetto alla scelta della magistratura italiana». «Siamo convinti - aggiunge l'Associazione - che il sentimento popolare diffuso sia quello per la salvaguardia della vita e che la fuga in avanti della magistratura, che ha rafforzato le convinzioni della famiglia, rappresenti un gravissimo strappo alla coesione sociale del nostro Paese». «L'ingerenza umanitaria - precisa Scienza & Vita - dovrà trovare forme rispettose sia delle leggi, delle sentenze come della sensibilità della famiglia. Ma non ci si può chiedere il silenzio dinanzi ad un atto, togliere l'acqua e il cibo a un disabile, che è semplicemente disumano. Noi continueremo a dare voce a chi ritiene la vita un bene supremo indisponibile e che la medicina debba curare e non dare la morte».14.02  -  Formigoni: «Amarezza, ma almeno non siamo stati complici»Resta «l'amarezza e la compassione nei confronti di Eluana che viene portata verso un esito tragico» ma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha aggiunto che c'è anche la «consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per evitare la tragedia». Preso atto del trasferimento di Eluana Englaro, in coma vegetativo da 17 anni, verso una clinica di Udine dove verrà assistita nella sospensione dell'alimentazione, Formigoni ha commentato: «Volevano che fossimo complici in questa cosa terribile, ma non l'hanno ottenuto. Volevano che il sistema sanitario regionale e quello nazionale fossero gli esecutori di questa sentenza. Non l'hanno ottenuto. Hanno dovuto agire loro ed Eluana non è in questo momento sotto la responsabilità del sistema sanitario nazionale. Questa - per Formigoni - è una cosa importante».14.00  -  Fini non ha certezze né religiose né scientifiche: «Rispetto i genitori»«Invidio chi ha certezze sul caso Englaro. Personalmente non ne ho, nè religiose nè scientifiche. Ho solo dubbi, uno su tutti: qual è e dov'è il confine tra un essere vivente e un vegetale? Penso che solo i genitori di Eluana abbiano il diritto di fornire una risposta. E avverto il dovere di rispettarla». È quanto afferma il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.13.48  -  Il Sottosegretario Roccella: «Sentenza incompatibile con il servizio sanitario nazionale»C'è una «incompatibilità oggettiva tra il Servizio sanitario nazionale e l'applicazione del decreto della Corte d'appello di Milano» che autorizza la sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale ad Eluana Englaro. Lo ha affermato il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella. «Chiederemo informazioni dettagliate alla Clinica La Quiete di Udine, sul protocollo e le modalità amministrative, e chiederemo se è vero che Eluana Englaro non è stata ricoverata a scopo di cura. Vigileremo e, come ministero - ha detto Roccella - faremo in modo di assicurare che siano rispettate le regole del Ssn».13.19  -  La Cei: «Al di là delle intenzioni, questa è un atto di eutanasia» Togliere il sondino a Eluana Englaro, «al di là delle intenzioni», rappresenta un atto di eutanasia. Lo ha ribaddito il segretario della Cei, mons. Mariano Crociata, esprimendo però vivinanaza agli Englaro, una famiglia «così duramente provata». «È a tutti evidente - ha spiegato il vescovo - che qualsiasi azione volta a interrompere idratazione e alimentazione si configura come un atto di eutanasia, quali che siano le intenzioni. Da parte nostra - ha aggiunto - osiamo ancora sperare nella forza della preghiera che vinece le resistenze più nascoste e siam vicini alla famiglia, così duramente provata, e alle suore di Lecco che hanno amorevolmente assistito Eluana».10.22   -  Il ministro Sacconi «Stiamo valutando la situazione»«Stiamo valutando la situazione, anche dal punto di vista formale, alla luce delle situazioni di fatto e di diritto che saranno esaminate. Ma ben al di là di queste valgono interrogativi che mi auguro tutti vogliano porsi senza assolute certezze e con il rispetto di tutte le posizioni». Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi in merito a eventuali provvedimenti sul caso Englaro, intervenendo a Panorama del Giorno, condotto da Maurizio Belpietro su canale 5. «Io credo che da un lato sia doverosa la comprensione verso il dramma della famiglia - ha proseguito il ministro - dall'altro è doveroso un diffuso interrogativo nella nostra società e nelle nostre istituzioni circa il senso della vita e della morte e circa anche le caratteristiche di questa specifica vicenda».Eluana, ha spiegato il ministro, «si trova in uno stato vegetativo, non in una condizione di morte cerebrale tanto che nessuno ha ipotizzato l'espianto degli organi per lei nell'attuale condizione, che non è sottoposta a un accanimento terapeutico, ma piuttosto ad alimentazione e idratazione attraverso un sondino in quanto non è in grado di provvedere a se stessa, che è in una condizione di molti disabili, e non ha espresso una volontà che deve essere acclarata da una certificazione, come probabilmente chiederà la nuova legislazione».«Di fronte a tutto questo - ha concluso Sacconi - ho pensato che fosse giusto adottare un principio di cautela, un principio di prudenza, in assenza di una legislazione specifica».10. 05  -  È già pronta l'équipe che la farà morireSarà l'associazione "Per Eluana" - composta dal primario Amato De Monte e da altri medici e tecnici specializzati - ad attuare, alla Quiete di Udine il protocollo di distacco del sondino che tiene in vita Eluana Englaro. Lo ha detto oggi l'avvocato Giuseppe Campeis che assiste la famiglia Englaro. L'associazione è stata costituita con atto notarile la scorsa settimana a Udine. Ha stilato un'intesa con Beppino Englaro e, sulla base della sentenza della Corte d'Appello di Milano, anche un rigido protocollo che porterà gradualmente al distacco del sondino. Eluana, per tre giorni, continuerà infatti ad essere alimentata, come a Lecco. Solo in un secondo tempo sarà attuato il protocollo. Campeis - che non è voluto entrare nella diatriba morale e politica della vicenda - si è solo limitato a dire che «lo stato di irreversibilità della donna era stato acclarato tre anni dopo l'incidente. Ed è stato confermato da 14 anni di stato vegetativo. Insomma - ha detto Campeis - una prognosi che ha trovato riscontro nella realtà». All'associazione 'Per Eluanà è stato delegato - in base all'accordo con papà Beppino - l'aspetto sanitario del protocollo che prevede «tutta una serie di procedure e di particolari  - ha concluso Campeis - che in parte erano stati già previsti nel protocollo con la clinica «Città di Udine».Ieri sera. Ha lasciato la sua casa, quella che l'ha accolta e curata negli ultimi quindici anni, di notte. A nulla sono valsi gli appelli delle suore, che così tanto avevano pregato perché fosse loro lasciata, perché potessero continuare a darle l'amore - solo quello, oltre al cibo e all'acqua - che chiedeva. Eluana Englaro è giunta all'alba alla casa di cura "La Quiete" di Udine, in ambulanza. Lo ha riferito oggi un dipendente della struttura sanitaria precisando che l'ambulanza che trasportava la donna è arrivata qualche minuto prima delle 6 del mattino ed è entrata da un ingresso secondario, ma senza fornire altri dettagli.Appena appresa la notizia le diverse associazioni che hanno da sempre difeso il diritto alla vita di Eluana si sono date appuntamento davanti alla clinica per una manifestazioni di solidarietà.A Udine Eluana era sola con il medico. Il padre Beppino si è fermato a Bergamo. Il protocollo per farla morire ora prevede il prosieguo dell'alimentazione forzata per tre giorni, poi l'avvio della procedura di distacco del sondino attraverso il quale la ragazza viene alimentata. Eluana in queste condizioni potrebbe sopravvivere per più di due settimane.
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