venerdì 11 gennaio 2013
Contrassegni contesi alla presentazione delle liste elettorali. Il ministero degli Interni deciderà sulla conformità.
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Nel giorno della fila al Viminale per la registrazione dei contrassegni elettorali, sono stati "scippati" i simboli di Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Mario Monti. Proprio per scongiurare casi simili, i sostenitori della maggior parte delle forze politiche si erano accampati davanti all'ingresso da giorni, presidiano la postazione anche la notte. Una pratica consueta, ma le sorprese non sono mancate. Danilo Foti, Massimiliano Loda e Samuele Monti hanno bruciato sul tempo, con simboli praticamente identici, quelli del Movimento 5 Stelle, di Rivoluzione Civile e di Scelta Civica con Monti per l'Italia.In realtà la legge elettorale (art. 14) stabilisce il divieto di presentare contrassegni "identici o confondibili" con quelli usati tradizionalmente da altri partiti. Il Movimento 5 Stelle si è presentato più volte alle elezioni, quindi il problema per grillo non si porrebbe. Non così per gli esordienti Ingroia e Monti.Così, al settimo posto nella bacheca del Viminale (al primo c'è il Maie, Movimento associativo italiani all'estero), seguito da quelli che fanno riferimento a Mario Monti, è stato affisso il simbolo con la scritta «Monti presidente per l'Europa», presentato da Samuele Monti, consigliere comunale a Frabosa Soprana, comune di 830 abitanti nel cuneese. «Mi chiamo Monti dalla nascita, non da oggi...» ironizza Samuele Monti, che ha presentato come "programma" un manoscritto in stampatello di sei punti.Furioso per l'accaduto Beppe Grillo. "Questa non è una democrazia di uno Stato moderno ma solo burocrazia, ed è vergognoso attaccarsi all'interpretazione, comma X, paragrafo Y, perdecidere sulle liste. Queste cose ci indignano e ci rafforzano e se pensano di eliminarci conquesto espediente si sbagliano", ha commentato.Il ministero dell'Interno, lunedì e martedì, restituirà i contrassegni regolari. Qualora i partiti o i gruppi politici presentino un contrassegno non conforme, il Viminale inviterà il depositante a sostituirlo entro 48 ore dalla notifica dell'avviso. Saranno sottoposte all'Ufficio centrale nazionale le opposizioni presentate dal depositante avverso l'invito del Ministero a sostituire il proprio contrassegno. Le opposizioni devono essere presentate al Ministero dell'Interno entro 48 ore dalla sua decisione. Il ministero trasmetterà gli atti all'Ufficio centrale nazionale, che deciderà entro le successive 48 ore.
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