martedì 25 novembre 2014
​Rientrato martedì mattina dalla Sierra Leone l'italiano che lavora per Emergency. Il ministro Lorenzin: è in buone condizioni.
LA SCHEDA Alcune cose da sapere sul virus
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È atterrato martedì mattina a Pratica di Mare (Roma) il Boeing KC-767 del 14° Stormo dell'Aeronautica Militare con a bordo il medico italiano di Emergency risultato positivo al virus Ebola in Sierra Leone.Il paziente ha viaggiato all'interno di una speciale barella isolata avio-trasportabile ed è stato assistito durante il volo di trasferimento, della durata di circa 6 ore e 30 minuti, da un team medico dell'Aeronautica Militare specializzato in bio-contenimento composto da circa 25 persone tra medici, specialisti e personale di bordo. Ad attendere il medico contagiato a bordo pista un'ambulanza dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, equipaggiata anch'essa in biocontenimento. Quindi il trasbordo, sempre in stato di completo isolamento, dalla barella aviotrasportabile a quella dell'ambulanza, diretta allo Spallanzani. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, lunedì ha rassicurato la famiglia: "Il nostro medico sta bene, non ha avuto febbre o altri sintomi durante la notte, ha fatto colazione e continua a bere in maniera autonoma, esprimo la mia vicinanza a lui e alla famiglia e assicuro che il governo italiano tutto è al fianco del nostro connazionale". Il medico, informa Emergency, lavora presso il Centro per malati di Ebola di Lakka in Sierra Leone. L'uomo è in buone condizioni generali. Tutto lo staff impiegato nel Centro di cura per i malati di Ebola di Emergency, informa la ong, segue una formazione specifica sui protocolli di protezione per evitare il contagio e la diffusione del virus. Tuttavia, nessun intervento sanitario in un'epidemia così grave può essere considerato completamente privo di rischi. In Sierra Leone la situazione è drammatica: l'epidemia continua a espandersi con oltre 100 nuovi casi al giorno. Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sono oltre 5.000 i malati di Ebola nel Paese, ma i dati reali potrebbero essere molto più alti. Il medico italiano trovato positivo per il virus Ebola è, almeno secondo quanto comunicato ufficialmente dai singoli stati, il paziente numero 21 che verrà trattato fuori dall'Africa Occidentale. Nella maggior parte deicasi si tratta di operatori rimpatriati dopo essersi ammalati prestando servizio nei paesi più colpiti, mentre pochissimi sono i contagi avvenuti su suolo europeo o statunitense. Negli Usa sono 9 i pazienti trattati per il virus. In Spagna sono invece morti entrambi i missionari rimpatriati, il primo dei quali è stato anche il primo caso di Ebola fuori dai confini africani, mentre Teresa Romero, l'infermiera che si è infettata dopo aver curato uno dei due, è stata dichiarata guarita.
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